Giocattoli di ultima generazione si collegano a Internet e interagiscono. Pericolo privacy?

Alla Fiera Internazionale del Giocattolo, che si è svolta a New York dal 14 al 17 Febbraio, sono stati presentati diversi giochi, tutti decisamente innovativi.

Alcuni di questi si collegano direttamente a Internet, interagiscono con i bambini in tempo reale, registrano quello che dicono e si adattano ai loro interessi. Un potenziale fantastico: immaginate giocattoli che insegnano i fondamentali di matematica, migliorano l'ortografia dei vostri bambini o li preparano per dei test mentre loro pensano di giocare...

C'è però un potenziale "abuso": i toymakers (i costruttori di giocattoli) potrebbero utilizzare queste tecnologie per condurre una ricerca di mercato, pubblicizzare nuovi prodotti direttamente ai bambini o costruire i profili dei loro interessi sin dalla più tenera età. È il caso di preoccuparsi? Oggi no, domani... forse. In entrambi i casi, è necessario iniziare a prestare maggiore attenzione ai dati che i giocattoli raccolgono sul vostro bambino e su cosa hanno intenzione di farne le case di produzione.

Alla Fiera, Dan Tynan, redattore di Yahoo Tech, ha avuto modo di confrontare due giocattoli hi-tech in particolare: il CogniToys Green Dinosaur della Elemental Path ed Hello Barbie della Mattel. Per quanto riguarda il primo giocattolo, il Green Dinosaur, Dan spiega che è stato progettato per bambini dai 4 ai 7 anni: possono parlargli premendo un pulsante posto sulla sua pancia e fargli delle domande. Il dinosauro-giocattolo si connette alla rete tramite Wi-Fi e fornisce risposte ai quesiti posti. Inoltre pone domande ai bambini e tiene traccia delle loro risposte.

In ogni caso si tratta di servizi di ricerca basati sull'intelligenza artificiale, come ad esempio Siri di Apple, Google Now, Cortana di Microsoft e Amazon Echo. In pratica si utilizza l'elaborazione del linguaggio naturale per interpretare la richiesta, cercando all'interno di banche dati online ed ottenendo dunque una risposta che sarà poi "recitata" utilizzando il software text-to-speech.

C'è un particolare che rende il CogniToy "diverso", però: a differenza dei "servizi di concierge" come Siri, infatti, questo giocattolo cerca attivamente informazioni sull'utente. Inoltre è progettato per evolvere nel corso del tempo: una volta che il bambino padroneggia una serie di competenze, le domande diventano sempre più difficili.

L'altra grande differenza - un sollievo per i genitori - è che, a differenza di Siri, Google Now o Echo in determinate modalità, il Green Dinosaur non è sempre in ascolto: i bambini devono premere un pulsante per farsi sentire. Questo particolare giocattolo, inoltre, non è progettato per memorizzare le registrazioni audio: utilizza invece un motore di riconoscimento vocale (sviluppato da Path Elemental) per capire cosa i bambini vogliano dire, lo traduce in testo, invia il testo a Watson cloud di IBM per cercare risposte, poi trasmette le risposte pertinenti indietro, convertite in parole.

I genitori, però, possono visualizzare un registro di testo di ciò che i loro figli hanno detto al giocattolo, oppure possono verificare i loro progressi nell'apprendimento delle competenze di base della matematica e delle lingue. "C'è un'app che i genitori usano per collegare il piccolo dinosauro alla loro rete" afferma J.P. Benini, co-fondatore della Elemental Path. "I dati vengono resi anonimi e crittografati sui server di Path Elemental e solo i genitori possono visualizzare ciò che i loro figli hanno detto. Il parental control all'interno della app permette inoltre di decidere come il giocattolo debba rispondere a specifiche domande, come ad esempio 'Da dove vengono i bambini?'. Si può far cambiare con garbo l'argomento dal giocattolo oppure far rispondere 'Chiedi alla tua mamma'", conclude.

Ma, a catturare l'attenzione di Dan Tynan, ci ha pensato anche la bionda "Hello Barbie". Questa bambola è simile in molti modi al dinosauro, anche se la tecnologia è un po' meno sofisticata ed "ha capelli favolosi". Il prototipo della bambola costa 75 dollari (circa 66 euro) ed il lancio del prodotto è previsto per il prossimo autunno.

Come il piccolo dinosauro, anche Barbie si connette ad Internet tramite Wi-Fi e utilizza la tecnologia di riconoscimento vocale per capire cosa dicano i bambini. "Se le dici il tuo nome o il tuo cibo preferito, lei se ne ricorderà più tardi. Barbie non è alla ricerca di Internet per generare risposte: ha semplicemente un database (scritto da un team della Mattel) di circa 10.000 risposte predefinite e questo database sarà continuamente aggiornato nel corso del tempo - racconta Tynan - La Mattel prevede inoltre di offrire ai genitori un portale dal quale è possibile ascoltare le registrazioni delle conversazioni dei propri figli con la bambola, cancellarli o condividerli con gli altri".

"La tentazione per i toymakers, dunque, potrebbe essere quella di chiedere ai vostri figli quello che vogliono per Natale - prosegue Tynan - quindi iniziare a fare "spamming" con gli annunci di determinati giocattoli". Ma né Path Elemental, né Mattel hanno alcuna intenzione di utilizzare questi dati per scopi di marketing, hanno affermato i rappresentanti delle aziende in questione. "Insomma - conclude Tynan - di giocattoli che parlano ne abbiamo visti per decenni. Giocattoli che ascoltano - e in grado di rispondere intelligentemente ed in modo personale - sono una novità. Qualcosa con cui tutti possiamo imparare a trattare".

it.notizie.yahoo.com

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