Uno studio del Politecnico di Losanna ha rilevato inquietanti ripercussioni dovute all'uso frequente.
Supportato
da decine di ricerche scientifiche in materia, lo “Sportello dei
Diritti”, lo va ripetendo da tempo, l’uso o meglio, l'abuso di
antibiotici sia ad uso curativo che in quello agroalimentare è una
prassi che si è diffusa nella nostra società è che al di là degli
innumerevoli effetti collaterali, sta determinando una serie di
conseguenze negative anche sulla maggiore virulenza di alcuni virus,
solo per fare un esempio di questo periodo, come quello dell'influenza.
Un
nuovo studio condotto da un'equipe di ricercatori del Politecnico di
Losanna sulle tetracicline di cui si fa largo impiego nel settore
dell’allevamento e nell’ambito della medicina veterinaria, ha rilevato
che l'utilizzo di tali farmaci può avere conseguenze inattese sullo
sviluppo di certi organismi.
Dall’indagine è emerso che queste
sostanze agiscono pesantemente sui mitocondri, ovvero le “fabbriche di
energia” delle cellule, con effetti mai valutati sino ad ora. In
laboratorio si sono osservate notevoli alterazioni ad alcuni giorni dal
trattamento a forti dosi. Importanti ritardi di crescita sono ad esempio
stati constatati sull’arabidopsis thaliana, un vegetale frequentemente
adoperato durante gli esperimenti; lo stesso risultato è stato ottenuto,
fra gli altri, compiendo prove su mosche e nematodi. Gli autori
dell’inchiesta elvetico-olandese, guidati da Norman Moullan e Laurent
Mouchiroud, invitano quindi ad agire con prudenza, pur ammettendo di non
essere ancora riusciti a fornire conferme decisive. Un invito
all'attenzione che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei
Diritti”, non dev'essere sottovalutato dalle autorità sanitarie
italiane ed europee.
Sportello dei Diritti
Un'altra recente ricerca conferma: prudenza con gli antibiotici
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