L'atterraggio di un UFO

Il pomeriggio del 24 aprile 1964, a Socorro, nel New Mexico, il funzionario di polizia in servizio di ronda Lonnie Zamora si trovava al volante della sua Pontiac bianca. Una Chevrolet nera passò a grande velocità davanti al tribunale della cittadina e Zamora si gettò al suo inseguimento. Ma invece di elevare una semplice contravvenzione, Zamora, che era da cinque anni nella polizia, si ritrovò nel mondo del mistero.

Stava dirigendosi a sud lungo la Old Rodeo Street nel suo accanito inseguimento del contravventore quando, come raccontò, gli successe qualcosa di molto strano: "Ho sentito una specie di ruggito e ho visto una vampata nel cielo verso sud ovest, a una certa distanza". Ormai al di fuori dei limiti della città, Zamora uscì dalla strada asfaltata ed entrò in un viottolo dal fondo ghiaioso che conduceva alle colline in direzione di quella fiammata ruggente.

S'inerpicò, sterzando continuamente, su per lo scosceso pendio. "Poi, all'improvviso" disse in seguito "ho notato un oggetto splendente verso sud, a una distanza di circa 150, 200 metri." Sul fondo di una gola Zamora vide una cosa che di primo acchito scambiò per un’automobile rovesciata "appoggiata sul radiatore o sul motore". Accanto a essa c'erano "due persone con degli impermeabili bianchi. Mi è sembrato che una di loro si voltasse a guardare la mia macchina".

Sperando di potersi rendere utile, Zamora proseguì e comunicò via radio alla stazione di polizia che forse c'era stato un incidente. Ma quando udì di nuovo quel forte ruggito cercò precipitosamente riparo dietro la sua macchina. L'agente disse che allora vide che quell'oggetto di forma ovale non era un'automobile, ma un veicolo bianco, apparentemente di alluminio, sorretto da quattro zampe d'atterraggio. La sua superficie era levigata, senza porte o finestre visibili. Al centro di uno dei suoi lati c'era uno stemma rosso: un triangolo diviso in due alto una settantina di centimetri e largo sessanta. La "cosa" s'innalzò dalla gola lasciandosi dietro una scia di fuoco, sostenne Zamora, e il ruggito si tramutò in una specie di acuto lamento.

Quando, qualche tempo dopo, il poliziotto tornò per indagare sull'avvistamento, trovò degli arbusti di piante grasse carbonizzati e, cosa più importante, quattro avvallamenti che indicavano, ne era certo, il punto dove l'oggetto era atterrato.
Sull'avvistamento di Zamora indagarono in seguito parecchi esperti militari e funzionari governativi, compreso il dottor J. Allen Hynek, allora consulente per l'astronomia per il programma Blue Book dell'aeronautica militare, diretto a indagare sugli avvistamenti di UFO. Hynek cercò di carbonizzare gli arbusti con dei fiammiferi e di scavare con una vanga tracce come quelle indicate da Zamora, ma trovò che non era in grado di riprodurle in modo soddisfacente. Inoltre interrogò il vecchio maestro di scuola di Zamora e numerosi suoi concittadini, e concluse che Zamora era un "solido poliziotto senza una gran fantasia".

L'atterraggio a Socorro, Hynek sostenne fino al giorno della sua morte, era una delle tessere più convincenti che si siano mai inserite nel puzzle degli UFO. Perfino colleghi più scettici del programma Blue Book ne rimasero colpiti; alcuni membri dell'aeronautica militare si sforzarono per anni di dimostrare che l'esperienza di Zamora era dovuta a un'arma segreta del governo che aveva preso pericolosamente la mano ai suoi costruttori.

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