Animali preistorici sopravvissuti

Le cronache degli antichi viaggiatori ed esploratori sono colme di descrizioni di strani esseri, draghi o animali mostruosi che vivevano ai confini del mondo conosciuto. Si potrebbe pensare che oggi, con l'esplorazione completa del nostro pianeta non ci siano più zone d'ombra in cui i mostri si possano rifugiare. 
Eppure non è così. Sulle pagine dei giornali le storie di animali mostruosi e strani ogni tanto fanno capolino. Sono solo leggende e storie assurde nate da racconti di avvistamenti stravaganti? Può darsi. Ma anche i più scettici dei lettori devono riconoscere per lo meno la possibilità di questi fatti. Non si può infatti sostenere che gli scienziati e gli studiosi abbiano classificato tutti gli esseri viventi ed esplorato tutti gli angoli del nostro pianeta. Numerosi territori sono stati soltanto fotografati dall'alto e disegnati sulle mappe: pochi viaggiatori hanno potuto visitarli di persona. Stiamo parlando di deserti, montagne e foreste impenetrabili. Pur escludendo i poli, resta circa un 10% della superficie terrestre ancora da perlustrare. La gran parte degli oceani, nella loro profondità, ci è del tutto ignota, e numerosissimi sono i laghi non scandagliati. È possibile che nelle zone più sperdute del globo si siano rifugiati esemplari di animali altrimenti destinati all'estinzione, magari adattandosi a nuovi climi e abitudini. 
Su queste premesse si basa la criptozologia, una sorta di disciplina che si occupa proprio dello studio degli animali nascosti, attraverso la raccolta, la selezione e il confronto di una serie di testimonianze e di avvistamenti più o meno stravaganti. 

Nel 1952, al largo del Madagascar, sono stati catturati alcuni celacantidi, grossi pesci preistorici ritenuti scomparsi da circa 70 milioni di anni.
In Africa, da alcuni decenni si susseguono avvistamenti di bestioni che ricordano dinosauri superstiti. È il caso del mitico Row o di Mokele 'Mbembe, il grande sauropode che vivrebbe nella foresta congolese. 

Altre apparizioni nella giungla di animali giganteschi che possono ricordare il triceratopo o lo stegosauro sono state giustificate con il fatto che l'Africa, nel corso dei millenni potrebbe aver conservato condizioni climatiche più o meno omogenee (umidità e alte temperature), consentendo ad alcune specie di dinosauri di sopravvivere nascoste nelle foreste. Certo, questi avvistamenti rimangono nella sfera della semplice possibilità, non sono suffragati da prove serie, ma sono, forse proprio per questo, molto affascinanti.

Altri strani avvistamenti potrebbero trovare una spiegazione col supporre la sopravvivenza di mammiferi preistorici. 

Nel 1917 in Siberia, un cacciatore raccontò di aver scoperto le gigantesche orme di un quadrupede, larghe 60 centimetri e lunghe altrettanto. Seguì le impronte per alcuni giorni, addentrandosi nella taiga, e finì per raggiungere una coppia di colossali elefanti muniti di lunghe zanne ritorte e coperti di pelo. Pur non avendo alcuna nozione di paleontologia, aveva minuziosamente descritto il mammut, pachiderma di almeno dodici milioni di anni fa.

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