L'altro volto di Facebook: Obesità dietro l'angolo

Brutte notizie per i milioni di appassionati di Facebook di tutto il mondo. Stare attaccati allo schermo del pc per ore e ore, scambiando messaggi, foto e quant’altro, diminuendo i contatti con il mondo reale a favore delle relazioni virtuali, espone ad un pericoloso isolamento che può creare seri problemi alla salute. Non stiamo parlando di eventuali problemi alla schiena a causa di posture scorrette, né di tunnel carpale da superuso di mouse, o problemi circolatori alle gambe da sedentarietà, ma di patologie molto molto più serie. A metterci in guardia é uno studio dello psicologo britannico Aric Sigman appena pubblicato sulla prestigiosa rivista "Biologist", che sottolinea come questo fenomeno possa alterare il funzionamento dei geni e la risposta del nostro sistema immunitario alle minacce esterne. Col risultato che malattie come ictus, demenza e persino il cancro hanno la strada più spianata verso la conquista del nostro organismo. Dunque, i social network come il popolarissimo Facebook e altri, progettati per unire le persone, non solo le allontanano, rendendo i contatti fisici e reali meno indispensabili, ma le fanno anche ammalare.

209 GENI ALTERATI — In effetti, una affermazione difficile da accettare passivamente. Ma Sigman la motiva con una spiegazione scientifica che non fa una piega: i rapporti interpersonali stimolano la secrezione di molti ormoni essenziali per una vita sana, che non vengono di certo prodotti inviando e-mail o chattando. Addirittura 209 dei nostri geni, inclusi alcuni coinvolti nella risposta immunitaria allo stress, si comportano diversamente a seconda dei livelli di interazione sociale di una persona. Questo vale sia per gli adulti sia per i bambini, i quali corrono anche il rischio di non sviluppare appieno le loro prerogative sociali e di non imparare l'importanza del linguaggio del corpo, che solo il gioco con i coetanei può dare. D'altronde, ricorda lo studio, in meno di 20 anni si è triplicato il numero di persone che si definiscono sole e di certo i mezzi di comunicazione virtuale hanno contribuito a questo record. Ma non è tutto. Sempre dall’Inghilterra ci arriva fresca fresca un’altra ricerca altrettanto allarmante. L’uso costante, quotidiano e prolungato di Facebook può portare all'infantilismo del cervello e all'obesità, in quanto cambia il funzionamento del cervello. Lo sostiene la neurologa Susan Greenfield, direttrice del Royal Institution, prestigiosa organizzazione di educazione scientifica con sede a Londra.

OBESITA' — L’esperta, nel corso di un seminario scientifico presso la Camera dei Lord, ha dichiarato che l’attività della corteccia pre-frontale, una regione del cervello molto sofisticata, può essere seriamente danneggiata se non utilizzata correttamente. In pratica, il cervello si ‘infantilizza’ e le persone tendono a diventare più imprudenti e impulsive. Ed è proprio ciò che avviene nel momento in cui si predilige come principale strumento di comunicazione il computer, in quanto l’individuo, spiega Greenfield, fa sempre più fatica a imparare dai propri errori. Meccanismo questo indispensabile per sviluppare armoniosamente la propria personalità e la propria capacità di adattamento. Per spiegare il collegamento tra Facebook e il rischio obesità la neurologa spiega come dipenda dall'adrenalina immessa in circolo e dalla dipendenza che si crea quando ci si siede davanti al computer e si è in contatto con altri utenti. In questa situazione si riduce la curva dell'attenzione e si é portati a mangiare in eccesso cibi poco salutari e ricchi di calorie, senza minimamente pensare alle conseguenze che questa alimentazione senza regole può avere sul proprio fisico.

fonte: www.gazzetta.it

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