FRA DIECI anni la Cina, l'India e altri Paesi in via di sviluppo, rischiano di essere sommersi da una montagna di spazzatura hi-tech. A lanciare l'allarme è un rapporto dell'Unep, il Programma Ambientale delle Nazioni Unite, che ha esaminato la situazione in 11 nazioni in forte crescita economica, dove la produzione di rifiuti tecnologici (e-waste) sta aumentando in maniera esponenziale. In Cina, per esempio, si stima che per il 2020 i rifiuti da vecchi computer aumenteranno del 400% rispetto al 2007, in India del 500%. Nello stesso periodo, la massa di telefonini scartati crescerà di 7 volte nel paese della Grande Muraglia e di 18 nel subcontinente.
Il problema riguarda naturalmente anche il cosiddetto "Primo Mondo". È noto come il più grande produttore mondiale di e-waste, con tre milioni di tonnellate annue, siano proprio gli Usa, ma ad aggravare la situazione nei Paesi in via di sviluppo c'è una gestione dello smaltimento poco efficiente e potenzialmente assai dannosa per la salute della popolazione.
leggi il resto dell'articolo su Repubblica.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento