Minerali, vitamine e fermenti - gli italiani pazzi per gli integratori

Li usiamo per combattere l'insonnia o la stanchezza primaverile, per dimagrire e per preparare la pelle al sole dell'estate. Insomma, ricorriamo agli integratori come se fossero la soluzione giusta per avere una marcia in più. Del resto, i dati parlano chiaro: secondo una ricerca condotta dalla Federsalus (Federazione Nazionale Produttori Prodotti Salutistici), il 32% degli italiani, e cioè 1 su 3, fa uso di integratori alimentari, e specificatamente il 50% di minerali e vitamine, il 36% circa di fermenti lattici e il 14% circa di integratori energetici sportivi. Un consumo che, stando ai dati raccolti da Nielsen, quest'anno sono in ulteriore aumento del 13,4%.

Ma sappiamo veramente di cosa si tratta? "Gli integratori sono prodotti che contengono uno o più nutrienti generalmente di derivazione alimentare", ci spiega il dottor Andrea Ghiselli, nutrizionista dell'Inran, l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. "Per legge", prosegue il nutrizionista "non possono vantare proprietà terapeutiche, ma vengono proposti per colmare eventuali carenze nutrizionali". In realtà, nella maggior parte dei casi, non ci sarebbe bisogno di nessuna integrazione perché con un'alimentazione corretta riusciamo ad introdurre tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno. "Se ci sono delle carenze", mette in guardia Ghiselli "significa che la nostra dieta non è equilibrata. Ma la soluzione non è l'integratore, quanto piuttosto la correzione del regime alimentare".

Il fatto è che è molto più semplice prendere una pillola piuttosto che modificare le cattive abitudini alimentari. Ci sono, però, alcuni casi in cui l'integrazione può essere indicata. "Alle donne in età fertile che stanno cercando una gravidanza" prosegue il nostro esperto "tutti i ginecologi prescrivono acido folico per la prevenzione delle turbe dello sviluppo neurale". Anche gli anziani e i bambini molto piccoli che magari non seguono proprio un'alimentazione corretta potrebbero aver bisogno di un'integrazione, ma l'importante è non far da sé e ricorrere sempre al medico che, attraverso le analisi del sangue, può verificare se ci sono carenze di minerali. Un consiglio può arrivare anche dai medici specializzati in ecologia clinica, nutrizione orto molecolare o medicina funzionale.

A volte, però, all'integratore si ricorre per motivi più estetici che medici. È proprio quanto avviene in questo periodo dell'anno in cui, soprattutto le donne, cercano soluzioni al problema del sovrappeso, alla stanchezza oppure si preparano al sole estivo. Questi sono i tipici casi in cui si salta il medico e si va direttamente in farmacia, al supermercato e sempre più spesso in internet con l'obiettivo di risparmiare. Occhio, però, perché le truffe sono molto frequenti e possono essere rischiose per la salute. È per questo che FederSalus scende in campo a difesa dei consumatori. "Stiamo lavorando affinché tutti gli integratori siano prodotti e commercializzati rispettando non solo le norme di legge, ma anche i parametri di eccellenza" dichiara Germano Scarpa, presidente di FederSalus. "Per questo abbiamo definito una serie di regole, raccolte in un Codex Herbarum che viene costantemente aggiornato e propone limiti da imporre alle aziende produttrici".

Ma ci sono dei casi in cui gli integratori possono danneggiarci anziché farci bene? Sembrerebbe di sì: "Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica JAMA" spiega il dottor Ghiselli "ha dimostrato che la supplementazione di alcune vitamine ed in particolare della vitamina E, A e del beta-carotene possono aumentare la mortalità per tutte le cause". Un eccesso di vitamina C, invece, può innescare la formazione della cataratta negli occhi. Ciò vale naturalmente nel caso in cui se ne assumano dosi massicce per lunghi periodi. I risultati di una "cura" con gli integratori, infatti, si vedono abbastanza rapidamente. Nel caso di vitamine e minerali, per esempio, ci vogliono un paio di mesi.

Insomma, sarebbe meglio lasciar fare all'organismo fornendogli in modo naturale tutte le sostanze naturali che gli servono con un'alimentazione il più possibile varia. "Sfatiamo anche il mito" chiarisce il nutrizionista "secondo cui la cottura ammazza tutti i nutrienti a parte la vitamina C che è termolabile. L'unica cottura da evitare è la frittura". E sul cosa mangiare ce n'è per tutti i gusti: con cinque porzioni medie al giorno di frutta (in particolare, agrumi e kiwi) e di verdura cruda (peperoni, rucola e cavolo) si fa il pieno di vitamine C, K, acido folico, betacarotene e di alcune vitamine del gruppo B. Per conservare intatte queste sostanze nutritive, è sufficiente acquistare sempre cibi freschi, lavare frutta e verdura bene, ma velocemente e scegliere cotture veloci.

fonte: Kataweb Salute

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