La finanza detta le regole e i politici si accodano

Sto ancora aspettando le proposte concrete del nuovo Governo, ma vedo già che le prime ipotesi confermano che nulla di buono e di nuovo ci si può aspettare. Tra le ipotetiche soluzioni ne spiccano due sulle quali sono totalmente contrario: metter mano alle pensioni e alla dismissione del patrimonio pubblico, soprattutto i terreni agricoli. Non ero ottimista prima, come invece ha interpretato qualche commentatore al mio precedente articolo, ed ora vedo piuttosto nero, ma voglio ancora aspettare le proposte vere che usciranno tra poco.

Purtroppo comunque si conferma il fatto che siamo a sovranità limitata se non nulla, e dunque in un momento di sospensione vera e propria della democrazia, nel senso che chi decidono le regole del gioco sono il potere finanziario, che non ammette discussioni o contradditori, e le grandi aziende multinazionali che hanno solo interesse ad accapparrarsi tutto quanto possibile sfruttando a proprio vantaggio i momenti di crisi cercando di indebolire ancora di più i sindacati con attacco alle pensioni ed ai contratti di lavoro, e soprattutto impadronirsi dei beni dello Stato!

La figura che stanno facendo i nostri politici è imbarazzante, se non indecorosa! Sono semplicemente accodati alle imposizioni dettate dalle grandi banche e finanziarie Europee e mondiali che seguono dei dogmi liberisti imposti dalla scuola statunitense di Milton Friedman (che sembra comunque anche i Bocconiani milanesi condividano), come se non ci fossero alternative e senza nemmeno proporre delle riflessioni più approfondite. Ci si dimentica anche di Keynes, padre luminare dell'economia, che considerava l'elemento umano come fattore importante dell'economia a significare che l'economia e la finanza non sono una scienza vera e propria come ci vogliono far credere, ma sono fortemente condizionate dal fattore uomo, con le sue emozioni, contraddizioni, debolezze, paure e convinzioni. Non per nulla anche quando si parla di borsa spesso si usa il termine "umori", "sensazioni", "paura". E' l'uomo che conta o che dovrebbe contare sempre e non le leggi che sembrano assolute o imposte come tali da coloro che hanno solo obiettivi strategici di controllo del mondo. Qualche politico di minoranza cerca di portare questo argomento in discussione, ma ha poco spazio sui media.

Da molte parti si sente spesso dire che il sistema pensionistico Italiano non è in cattive acque. Io non ho elementi per credere all'uno o all'altro, credo però che in questa fase difficile non certo voluta o creata dai cittadini, siano altri gli ambiti su cui maggiormente intervenire! Che questa crisi sia di sitema lo dicono ormai quasi tutti anche se l'effetto scatenante è la finanza, scientificamente costruita per diventare l'elemento determinante controllata da pochi. Allora perchè i politici non cominciano a dire che è qui che bisogna intervenire? Sui grandi capitali sui grandi patrimoni, sulle transazioni di una finanza fittizia e senza reale collegamento con la realtà! No, invece si salvano le banche dando loro altra liquidità che amplia ancora di più la massa finanziaria circolante nel mondo e dunque ancora più potere per intervenire ed influenzare le scelte politiche: pura follia. Ma perchè non si comincia davvero a mettere in discussione il ruolo della finanza? Certo, ha preso ormai il potere e tutti hanno paura di attaccarla altrimenti i riflessi in borsa degli speculatori farebbero danni! Ma allora non c'è più nulla da fare? Abdichiamo al potere della finanza?

Un atto di coraggio e di realismo sarebbe lasciar perdere per un attimo di rincorrere la borsa e la finanza vuota e le sue regole non create da noi semplici cittadini per metterci a riflettere ed ascoltare coloro che cercano di portare la discussione sulla vita quotidiana e semplice dei cittadini e sui loro problemi, necessità e disponibilità anche a dare responsabilmente una mano per affrontare la situazione: questi stessi cittadini hanno altrettanto diritto ad una vita sana, serena, impostata sul buon vivere?

Anche sulle dismissioni del patrimonio pubblico per far cassa c'è da fare enorme attenzione. Ciò è un po' la garanzia dello stato rispetto alle sue esposizioni finanziarie. Perchè dunque vendere? Una volta venduti non ci saranno più saranno i privati a gestire e non per questo potrà diminuire la pressione finanziaria dei mercati, anzi potrebbe acuirsi perchè lo Stato si è indebiolito! Ma chi ha i soldi per comprare? In Italia ho la sensazione che sia la malavita organizzata ad avere i capitali per fare ciò. Ma potranno facilmente intervenire anche i grandi capitali disponibili in finanziarie o società transnazionali che, nel caso si trattasse di terreni agricoli come si ventila, potrebbero essere destinati da queste a sperimentare produzioni agricole geneticamente modificate: e voglio vedere qui poi cosa potrà fare la politica a questo punto se volesse limitare queste iniziative! Potranno acquistare anche aziende che si stanno accaparrando i brevetti di semi e piante di tutto il mondo per farne oggetto di speculazione privata che a volte viene fatta passare per tutela del patrimonio genetico della natura vegetale! E' un modo per sostituire capitali vuoti con beni concreti finendo per aver maggior potere di controllo sulle scelte degli Stati. Perchè dunque, invece di dismettere il patrimonio pubblico, ad esempio, non si evita di comprare cacciabombardieri che sembra costino intorno agli 11 miliardi e sarebbero già una gran parte della manovra che ci si prospetta a breve (15 miliardi)?

I capitali finanziari sono enormi, dobbiamo sgonfiarne il potenziale ed è qui la prima grande discussione che si dovrebbe aprire all'interno della politica nazionale ma anche internazionale. Perchè non si fa? Si ha paura di essere irrisi visto che "tutti" vanno in una sola direzione? Non si ha dunque coraggio? Oppure si è complici perchè si è stati eletti grazie al beneplacito di questi grandi poteri? Ma che libertà sarebbe questa? Dunque politici, apriamo la discussione, cerchiamo le alternative non appiattiamoci al pensiero unico liberista! Non mi sembra un'utopia irrealizzabile. Ma noi cittadini non staremo sempre passivamente a guardare, siamo il 99% del mondo e faremo valere i nostri diritti!

di Giovanni Acquati

fonte | Notizie Tiscali

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