Cani e gatti randagi per le strade non sono un bel biglietto da visita
per un Paese che si prepara ad accogliere un grande numero di visitatori
e a finire sotto i riflettori delle tv di tutto il mondo in occasione
di un evento sportivo di primo piano come gli Europei di calcio. Per
questo - devono avere pensato le autorità ucraine - è indispensabile
fare pulizia. E farlo nel più breve tempo possibile. In una realtà in
cui il problema del randagismo non riguarda poche decine di casi e dove
gli animali senza tetto si contano a migliaia, la soluzione individuata
assomiglia molto ad una «soluzione finale»: sterminarne il più possibile
e con qualunque mezzo a disposizione.
UN ITALIANO IN PRIMA LINEA - Il caso è stato
denunciato più volte da gruppi e associazioni animaliste e lo scorso
novembre era stata la stessa Uefa, di concerto con il ministero
dell'ambiente ucraino, ad intervenire pubblicamente rendendosi
disponibile a sostenere campagne di sterilizzazione di massa e la
costruzione di canili dove ospitare i trovatelli. Ma nonostante le prese
di posizione ufficiali, la situazione a Kiev e nelle altri principali
città dell'Ucraina non è affatto migliorata e i cani continuano ad
essere eliminati. Se la vicenda è balzata agli onori delle cronache
internazionali lo si deve anche alle denunce di un fotografo italiano,
Andrea Cisternino, che da Como si è trasferito due anni e mezzo fa a
Kiev per amore e ora vive nella capitale assieme alla moglie. Attivista
animalista da sempre, è entrato in contatto con i volontari locali che
cercano di porre un freno alle uccisioni. E ha messo a disposizione il
suo obiettivo per documentare quanto le sole parole non sono sufficienti
a raccontare.
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