«Niente Canadair ma compriamo i caccia F35»

A cosa serve avere 90 cacciabombardieri F35 per far fronte a un ipotetico nemico se poi si può contare su appena 19 Canadair, 5 dei quali ogni giorno fermi a terra per manutenzione, per fronteggiare gli incendi (quelli sì veri) che distruggono il nostro territorio? La domanda è tutt’altro che peregrina e in queste ore in cui le fiamme stanno distruggendo la Sardegna (8.000 ettari in cenere in appena due giorni), gira nelle teste di molti sardi costretti lasciare le proprie case per sfuggire ai roghi, la stragrande maggioranza dei quali di origine dolosa. Al punto che la scelta fatta dal governo Letta di confermare l’acquisto dei bombardieri spendendo 13 miliardi di euro, e ribadita anche di recente, è diventata oggetto di uno scontro tra i politici sardi, locali e nazionali, e il ministro della Difesa Mario Mauro. «Non è credibile l’alibi dei governi italiani che non avrebbero le risorse finanziarie per tutelare la Sardegna dagli incendi, quando queste sono disponibili e consistenti per sperperi di guerra come l’acquisto degli F35», dice ad esempio la consigliera regionale indipendentista Claudia Zuncheddu. «Rinunciando all’acquisto di un F35 – le fa eco Mauro Pili (Pdl) – si potevano comprare 8 Canadair». E il deputato di Sel Michele Piras chiede: «Vorrei sapere da chi ha sostenuto il governo Monti e poi l’attuale governo, quando chiederanno scusa ai sardi per il danno che hanno procurato sottraendo risorse e mezzi, riducendo la flotta dei Canadair, lasciando la strada spianata e le vite delle persone esposte ai delinquenti ed alla devastazione del territorio».
Mauro ha approfittato della visista fatta proprio ieri alle caserme della Sardegna per replicare alle accuse: «Se tolgo un F35 è chiaro che, sul piano della logica, posso fare un asilo, una scuola, un ospedale, acquistare un areo antincendi – ha detto il ministro della Difesa -. Ma potremmo anche rovesciare l’onere della prova. Il programma F35 è partito 20 anni fa, dovevano essere 150 aerei, oggi siamo arrivati a 90. Con i 60 tagliati, quante scuole, quanti asili e quanti Canadair sono stati comprati?». La risposta, quasi sicuramente, è: neanche uno. Ma le motivazioni del ministro sono deboli. Intanto perché le responsabilità andrebbero cercate tra i suoi colleghi dei passati governi e non certo tra la popolazione vittima degli incendi. E poi perché se in passato sono stati fatti degli errori, non si capisce perché lui debba continuare a ripeterli.
Anche perché l’allarme sulla carenza di Canadair non è certo di questi giorni. Il 27 maggio scorso il responsabile della Protezione civile Franco Gabrielli aveva infatti già lanciato l’allarme: «A seguito del mancato finanziamento di tutta la partita della flotta di Stato, di cui i Canadair sono solo una parte – aveva detto – se non interverranno risorse all’ultimo momento quest’anno invece di 33 velivoli come quelli schierato nel 2012 ne avremo soltanto 14-15». Come poi è avvenuto. E l’8 luglio un’interrogazione dei senatori M5S chiedeva al governo di intervenire per evitare il dimezzamento del numero dei Canadair, evitando di «sperperare denaro negli F35». La risposta del governo?Silenzio. Esattamente come quella data dai predecessori di Letta e Mauro.

Fonte: il manifesto | Autore: Leo Lancari

2 commenti:

Unknown ha detto...

Notizia di oggi,meno auto blu per finanziare l'acquisto di canadier.
Speriamo mantengano la promessa.
Alessandro

Unknown ha detto...

La speranza e' sempre l'ultima a morire!

 
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