Sale in eccesso uccide ogni anno più di 1,6 milioni persone nel mondo.
Così una ricerca statunitense pubblicata mercoledì che rileva come
campagne per ridurre i consumi costituirebbero un buon incentivo per
evitare un gran numero di morti premature.
"Si è stabilito che il
consumo di elevati livelli di cloruro di sodio aumentano la pressione
sanguigna, e portano ad un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e
ictus," ha detto il dottor Dariush Mozaffarian, Presidente della
facoltà di Scienze della nutrizione presso la Tufts University, autore
principale dello studio. «Ma gli effetti del sale in eccesso sulle
malattie cardiovascolari in tutto il mondo secondo età, sesso e paese
non erano accertati fino ad ora», spiega in questa ricerca pubblicata
nel The New England Journal of Medicine (NEJM).
L'equipe di
ricercatori ha determinato che il consumo giornaliero di sale nel mondo
nel 2010 era 3,95 grammi in media a persona, ed è quasi il doppio
rispetto ai 2 grammi al giorno raccomandati dal Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS).
Tutte le regioni del mondo hanno anche livelli di
consumo di sale che superano la raccomandazione, 2,18 grammi/giorno in
Africa sub-sahariana fino ai 5,51 grammi in Asia centrale. Nella loro
meta-analisi di numerosi studi clinici, gli autori trovarono che
riducendo l'apporto di sodio risulta abbassata la pressione sanguigna
tra tutti gli adulti, con i più importanti effetti negli anziani, neri e
soggetti con predisposizione all'ipertensione. Questi 1,65 milioni di
decessi rappresentano quasi il 10% di tutti i decessi dovuti a malattie
cardiovascolari e nessun paese e alcune aree del globo sono risparmiati,
ha detto il dottor Mozaffarian.
"I risultati di questo studio
mostrano la necessità di politiche vigorose per ridurre il consumo di
sale negli Stati Uniti e in tutto il mondo", insiste. Gli Americani
consumano 3,6 grammi di sale al giorno in media nel 2010, che
corrisponde all'80% in più della che raccomandazione. Nella guida
ufficiale dietetica, le autorità federali raccomandano di non superare
2,3 grammi al giorno.
Gli autori di questo studio hanno determinato
che quasi 58.000 morti di origine cardiovascolare ogni anno negli Stati
Uniti possono essere attribuiti al fatto di assorbire più di due grammi
di sale al giorno. Ma questi ricercatori sottolineano anche che i
risultati del loro studio, basato su analisi delle urine per determinare
i livelli di sodio assorbiti, possono sottovalutare il consumo in tutto
il mondo. Essi riconoscono anche la mancanza di statistiche in alcuni
paesi. Un editoriale pubblicato anche nel NEJM che accompagna questo
studio richiede cautela nell'interpretazione dei loro risultati."Date le
molte ipotesi utilizzate dagli autori per compensare la mancanza di
statistiche di buona qualità, dobbiamo essere attenti," ha scritto la
dottoressa Suzanne Oparil dell'Università dell'Alabama (sud). Inoltre,
la stessa rileva che un altro studio pubblicato nello stesso numero del
NEJM dimostra che alcune persone nel mondo consumano poco sale, non c'è
nessun collegamento con il livello di pressione sanguigna, che può
essere alta, bassa o normale. Secondo i suoi risultati, sono necessari
ulteriori studi clinici prima di effettuare raccomandazioni di sanità
pubblica.
L'Istituto americano di medicina (IOM) ha concluso in un
rapporto nel 2013 che la maggior parte delle osservazioni ha dimostrato
un collegamento tra elevato consumo di sale e malattie cardiovascolari.
Ma l'OIM, che è autorevole, ha notato la mancanza di ricerche per sapere
con certezza se riducendo il sale assorbito sotto i 2,3 grammi al
giorno riuscirebbe ad abbassare il rischio di malattie cardiovascolari
nella popolazione.
Da parte sua l'American Heart Association ha
chiesto all'Agenzia Americana dei Farmaci (FDA), di limitare la quantità
di sale consumato a 1,5 grammi al giorno. Secondo l'associazione, più
del 75% del sale assorbito dagli americani proviene da ristoranti e dal
cibo industriale.
Anche se mancano statistiche e dati precisi, rileva
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche in
Italia, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
(INRAN) raccomanda meno di 6 g al giorno perchè la connessione tra
eccessivo consumo di sale e conseguenze negative sulla salute è un fatto
ormai conclamato.
Secondo ricerche italiane una riduzione del
consumo di 5 grammi (quello che si realizzerebbe passando da un consumo
medio di 10,8 g di sale (188,3 mmol di sodio) ad un consumo di 5,8 g
(100 mmol di Na) permetterebbe una riduzione del 23% degli ictus e del
17 % della malattie cardiovascolari globalmente considerate (Cappuccio,
Strazzullo e Pavan).
Sportello dei Diritti
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