Per tre consumatori su quattro l’acquisto di prodotti illegali e
contraffatti o l’uso di servizi irregolari è piuttosto normale e
soprattutto è ritenuto utile per chi si trova in difficoltà economica,
tanto che il 70% di loro ritiene che la ragione principale dell’acquisto
contraffatto sia di natura economica: si pensa di fare un buon affare,
ancor più se i soldi non bastano. Ma a far pensare è soprattutto
l’aumento degli acquisti di alimentari e prodotti farmaceutici
contraffatti, che sale rispettivamente di quasi il 10% e del 6% in un
anno.
Lo dice un’indagine Confcommercio-Format sul sentiment di
imprese e consumatori verso l’illegalità, la contraffazione e
l’abusivismo, diffusa in vista della Giornata di mobilitazione nazionale
“Legalità, mi piace” che si terrà il 26 novembre. I dati evidenziano
che comprare illegale, nonostante i rischi per la sicurezza e la salute,
sta diventando normalità ed è ritenuto utile per chi si trova in
difficoltà economica, oltre che configurarsi sempre più spesso come
scelta consapevole da parte dei consumatori. Nel dettaglio, il 27% dei
consumatori ha dichiarato di aver acquistato almeno una volta nel 2014
un prodotto o un servizio illegale (+1,4% rispetto al 25,6% del 2013):
si tratta soprattutto di uomini fra i 35 ed i 44 anni, residenti nelle
grandi aree metropolitane.
Aumenta soprattutto l’acquisto di
alimentari (+9,9% nel 2014) e di farmaceutici contraffatti (+6,1% nel
2014), “a testimonianza – dice la ricerca – di quanto la crisi stia
incidendo sui bilanci delle famiglie”. Fra i prodotti contraffatti più
acquistati c’è ancora l’abbigliamento (46,6% quest’anno rispetto al
41,2% del 2013, con un aumento di oltre il 5%), seguito dai prodotti
alimentari (38% nel 2014 contro il 28,1% dell’anno precedente, con un
aumento del 10% circa); ci sono poi orologi, gioielli, occhiali (33%
quest’anno rispetto al 29,2% del 2013), prodotti di pelletteria (24,9%
nel 2014 contro il 26,9% dello scorso anno), scarpe e calzature (23,3%
quest’anno rispetto al 21% dell’anno precedente), farmaci e prodotti
parafarmaceutici (21,2% contro il 15,1% del 2013). Come evidenzia
l’indagine, “il forte aumento dell’acquisto contraffatto soprattutto di
alcuni prodotti, come gli alimentari e i farmaceutici, è un segno
evidente delle difficoltà economiche dei consumatori stretti nella morsa
della crisi”.
Per oltre il 70% dei consumatori la ragione
principale dell’acquisto di prodotti o servizi illegali è
sostanzialmente di natura economica (“si pensa di fare un buon affare,
risparmiando” oppure “non si hanno i soldi per comprare prodotti
legali”) mentre tre consumatori su quattro sono d’accordo con
l’affermazione secondo la quale l’acquisto dei prodotti illegali o
l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si
rivela utile per chi è in difficoltà economica visto il periodo di
crisi. Aumenta inoltre la percentuale di consumatori che afferma che
l’acquisto illegale è fatto in modo consapevole: lo ammette il 32,1% nel
2014 contro il 19,8% del 2013, con un aumento del 12,3%, mentre
diminuisce (dal 36,2% al 32%) la percentuale di chi ritiene che
l’acquisto non avvenga in modo consapevole.
Per quanto riguarda
invece il generale livello di informazione, soltanto il 56% circa dei
consumatori conosce il rischio di incorrere in sanzioni amministrative
per gli acquirenti di prodotti o servizi illegali.
www.helpconsumatori.it
Aumenta acquisto di alimentari e farmaci contraffatti
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