Reti sociali, negli USA le scuole potranno spiare gli studenti

Una legge americana sta facendo discutere. Si tratta di una polemica nata quando, per difendere i più deboli dal fenomeno del cyber bullismo, una nuova norma che permetterebbe alle scuole di ottenere le password dei propri studenti.

La scuola americana spia gli studenti

In pratica esiste già un errore di fondo, dato che, anche se si volesse controllare un bullo, non è detto che la sua attività (e le sua pubblicazioni su Facebook) venga realizzata quando si trova a scuola. Vale quindi solo come stratagemma per mettere sotto scacco gli studenti.

Non sempre le leggi vengono usate bene

La nuova legge approvata dallo Stato dell'Illinois punta a raggiungere un nobile obiettivo, però a caro prezzo, rischiando di violare l'intimità e la privacy di molti.

KTVI News ha informato che la sensazione da parte degli alunni è di massima preoccupazione, la maggior parte teme ingerenze nelle propria vita privata.

Non a caso, poche settimane fa, i bambini hanno iniziato a ricevere lettere informative delle autorità che spiegano con poche parole l'oggetto di questa legge e la sua applicazione come parte della disciplina scolastica:

"Le autorità potrebbero richiedere agli studenti, ai loro genitori e tutori, le password o altre informazioni di qualsiasi social network nel caso in cui si possa provare che l'utilizzo di tali mezzi violi la disciplina e le regole scolastiche o altre leggi".

In tal senso, è possibile che tale normativa riguardi esclusivamente l'utilizzo che gli studenti fanno dei computer nel centro in cui studiano. Però dota gli istituti di uno strumento di controllo rigidissimo dato che potranno sempre richiedere i dati di login per poter verificare i tempi e orari di inizio sessione.

Chi decide quando la richiesta è motivata?

Questo è il problema principale, come spesso accade con qualsiasi meccanismo di controllo. Leigh Lewis, sovrintendente della comunità scolastica del Secondo Distretto, ha affermato che gli studenti che non collaborano saranno perseguiti con imputazioni gravi.

La scuola spierà gli studentiI genitori si chiederanno in che misura verranno violati i diritti dei propri figli (e in parte anche i loro), sacrificati sull'altare di una protezione preventiva.

Tra questi, la madre Sarah Bozarth ai microfoni di KTVI ha dichiarato: "Una cosa è cedere informazioni dell'account sociale di mio figlio per un'indagine specifica, però un'altra cosa è permettere e lasciare libero accesso a persone che a volte nemmeno conoscono gli studenti. È qualcosa di inaccettabile".

Il District Council Training Center dell'Illinois è stato contattato per dare spiegazioni sull'accaduto ma senza risposta. Reste il fatto che reti sociali come Facebook si stanno adoperando per fare maggiore chiarezza.

La scuola nel caos

Il pericolo che informazioni personali e private finiscano nella sfera pubblica è altissimo. Non esiste nessuna garanzia che le scuole siano capaci di mantenere la riservatezza su temi e situazioni di carattere esclusivo.

Si tratta di un procedimento estremo che dimostra, ancora una volta, il momento di profonda crisi e mancanza di iniziative ed idee dell'istituzione scolastica in generale: ciò che professori ed educatori non riescono a risolvere in classe non può essere superato solo puntando il dito sui responsabili ma creando le condizioni per cui cyber bullismo e violenze cessino di esistere.

www.miglioriantivirus.it

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