Si sta diffondendo anche nel mar Mediterraneo e dopo essere passato dal
Mar Rosso dov’è originario, attraverso il canale di Suez, ha fatto
capolino in Grecia, passando per Israele, Rodi, la Turchia ed è arrivato
sino alle acque siciliane dove qualche settimana fa ne è stato pescato
un esemplare nell’area di Lampedusa.
Si tratta del Lagocephalus sceleratus, meglio noto come pesce palla
velenoso, un pesce apparentemente goffo e simpatico, ma che è anche uno
tra gli animali più velenosi dei fondali marini, se mangiato, che per la
prima volta è apparso ufficialmente anche nelle reti dei pescatori
italiani.
A darne comunicazione alle autorità sanitarie è stata l’Ispra (Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ha provveduto
ad inviare una nota il 7 novembre scorso, con la quale ha segnalato alle
Asl la presenza del vertebrato nelle acque nostrane.
Di seguito il comunicato stampa:
“Alcuni giorni fa, è stato ritrovato nella acque dello Stretto di
Sicilia il pesce palla maculato, Lagocephalus sceleratus, una specie
ittica migrata dal Mar Rosso; si tratta di un pesce tossico che può
essere letale per l’uomo se ingerito, ma appartenendo alla famiglia dei
Tetradontidae, cioè pesci palla e pesci lepre già presenti nel
Mediterraneo ne è stata già vietata la vendita dal D.Lgs. 531/1992,
pertanto non può raggiungere i mercati e non costituisce pericolo per i
consumatori.
Il pesce palla maculato, consegnato all’ISPRA dai pescatori, rappresenta
il primo esemplare ritrovato nei mari italiani; l’Istituto ne ha dato
immediata comunicazione alle Autorità competenti affinché operino per
quanto di competenza e ritenuto necessario”.
Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, pur
evidenziando che le autorità non hanno ritenuto necessario lanciare una
vera e propria allerta alimentare, resta comunque doveroso mettere in
guardia i cittadini e i pescatori a non mangiarlo in caso di eventuale
cattura.
Sottovalutare tale evento potrebbe portare, infatti, conseguenze dannose
per la salute, giacché le carni di questo tipo di pesce sono altamente
tossiche anche dopo la cottura, e consumi occasionali hanno già causato
alcuni decessi in altri Paesi del bacino del Mediterraneo.
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