Dopo lo scandalo della carne di cavallo contraffatta che ha interessato
la Francia e l'Europa, lo “Sportello dei Diritti”, mette in guardia su
un rischio che potrebbe interessare anche il nostro Paese. Il problema
sarebbe più esteso di quanto si pensa; per la frequenza con la quale
tali fatti si verificano, sembra confermare che non siamo di fronte a
fenomeni episodici, ma ad un vero e proprio racket che interessa diversi
Stati membri dell’Unione Europea. L'allarme riguarda centinaia di
tonnellate di carne illecitamente certificata come "svizzera" che sono
state consegnate alla Russia nel 2014 e nel 2015, al fine di aggirare le
sanzioni contro i prodotti dell'Unione europea (UE). Per sottrarsi ai
controlli sono stati utilizzati falsi documenti. Le autorità russe hanno
trasmesso all'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di
veterinaria svizzero (USAV) 105 di questi documenti falsificati per una
verifica. Ne risulta che 90, che riguardano circa 1'800 tonnellate di
carne e derivati spacciati come svizzeri, in realtà non lo erano, stando
a un documento menzionato oggi dalla "Basler Zeitung".I fatti
incriminati si sono svolti tra il 2014 e il 2015. Si tratta
principalmente di carne di maiale e di lardo, la cui vera provenienza è
ancora sconosciuta. Le operazioni doganali sono state effettuate in
Lituania. L'USAV e la Segreteria di Stato dell'economia svizzeri (SECO)
stanno seguendo la vicenda in collaborazione con le autorità veterinarie
russe. Interrogata dall'ats, Proviande, l'interprofessione
dell'approvvigionamento in carne svizzera, non si rallegra affatto del
caso emerso sulla stampa. "È fastidioso che prodotti con falsi
certificati svizzeri vengano venduti all'estero", ha dichiarato il suo
presidente Heinrich Bucher. Dal canto suo in un'intervista rilasciata
alla "Basler Zeitung", il rappresentante alla Duma Vladimir Gutenev ha
affermato che la Russia ha "notato un aumento dell'aggiramento delle
sanzioni russe contro l'UE via la Svizzera. Sono venuti a galla molti
prodotti agricoli dall'origine sconosciuta ma venduti con il marchio
'Swiss made'", ha dichiarato Gutenev. Va ricordato che la Confederazione
non è interessata dalle sanzioni decise da Mosca nell'agosto 2014
contro i prodotti agricoli e alimentari dell'Unione europea. A tal
proposito,Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”
chiede al Ministero della Salute, controlli urgenti per evitare che tali
traffici colpiscano anche il nostro Paese. Mentre invita i consumatori a
scegliere prodotti di cui conosciamo la provenienza prestando
attenzione a tutto ciò che di strano troviamo nelle etichette e nelle
confezioni.
Sportello dei diritti
Allarme carne contraffatta: rischio anche per l’Italia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento