Nel deserto del Nevada, intorno a Groom Lake, esiste una zona desertica denominata "Dreamland" (La terra del sogno) in cui è ospitato un avamposto sotterraneo della Marina americana la cui esistenza è talmente custodita dal pentagono, al punto che non compare in nessuna carta o mappa geografica della zona.
L’Area 51 è una zona che si estende per circa 26000 Km quadrati nel deserto del Nevada, impenetrabile e sorvegliata da militari armati, il suo spazio aereo è il più protetto degli Stati Uniti ed è utilizzata dall'aeronautica per esercitazione e sperimentazione nucleari.
Nell' Area 51, istituita nel 1954, la società aeronautica Lockheed ha realizato aerei spia per conto della Central Intelligence Agency (la CIA) ed ancora oggi qui si progettano e si sperimentano alcuni dei più avveniristici aerei americani, fra cui il bombardiere Stealth ed altri velivoli non convenzionali. E' comprensibile come la zona sia sempre stata avvolta dal più fitto mistero: fino al 1994 l' Aeronautica Militare degli Stati Uniti ne ha addirittura negato l'esistenza.
Secondo testimonianze recenti, non tutte le tecnologie sperimentate sono americane, così come non sono americani alcuni tecnici che vi lavorano: entrambi, infatti, proverrebbero dallo spazio. Da quando esiste l' Area 51, si sono moltiplicati gli avvistamenti di strani oggetti nel cielo, regolarmente smentiti dalle autorità. Finchè un giorno a confermare i fatti è stato uno dei tecnici della base, un certo Bob Lazar, il quale, ha parlato chiaramente di programmi di studio della tecnologia extraterrestre.
Lazar affermò che si lavorava a velivoli a propulsione gravitazionale di origine aliena e che negli enormi hangar sotterranei gli sarebbero stati fatti leggere un centinaio di documenti sugli UFO: nove astronavi erano cadute in mano alle autorità - non era spiegato come - ed autopsie erano state eseguite su cadaveri di alieni provenienti dal quarto pianeta del sistema stellare binario noto con il nome di Zeta Reticuli 2.
Poi, Lazar, avrebbe dovuto occuparsi di un un velivolo (diametro di 9-12 m), al cui interno c'era una colonna centrale che correva tra il pavimento e il soffitto del disco.
Una consolle appariva rimossa, e le sedie sembravano esser state costruite per "bambini". Secondo le dichiarazioni di Lazar il velivolo era fornito di un reattore ad antimateria, un apparato emisferico posto sul pavimento del velivolo, delle dimensioni di un pallone da basket.
Il «carburante» del disco sarebbe stato un elemento superpesante con numero atomico 115 (e quindi non naturale), e secondo Lazar non sintetizzabile sulla Terra. Questo sistema propulsivo permetterebbe di manipolare lo spazio-tempo e di rendere invisibili i velivoli.
Lazar, parlò anche di una località supersegreta presso il Lago Papoose, denominata "S4", dove sarebbero custoditi velivoli extraterrestri. Rivelò poi di aver fatto parte dello staff di 22 tecnici incaricati di scoprire il sistema di propulsione dei dischi volanti.
In ogni caso, le affermazioni di Lazar hanno trovato diverse conferme. George Knapp, autore dell' intervista, dice di essere stato contattato da molti testimoni. In particolare, knapp ha ricevuto una dichiarazione registrata su videocassetta, resa da un uomo che ha diretto vari programmi nella base di Nellis, secondo la quale, fin dal 1950 le autorità statunitensi custodirebbero effettivamente materiale extraterrestre oltre ad esseri alieni.
Fonte:Earthfiles - http://earthfiles.com
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