CAMBIAMENTI CLIMATICI NEL SISTEMA SOLARE

Un immagine di Marte ottenuta dall'HST - Courtesy NASA

Mercoledì 13 Giugno 2007 il prestigioso quotidiano La Stampa di Torino, nel suo inserto settimanale TuttoScienze, ha affrontato la controversa questione dei cambiamenti climatici, allargando decisamente i suoi orizzonti speculativi. Analogamente a quanto fatto nel numero di Febbraio 2007 dal mensile Newton (che tuttavia non si è focalizzato su un singolo pianeta ma ha documentato le anomale temperature e tempeste registrate su diversi pianeti del Sistema Solare), l'articolo di TuttoScienze a firma di David Avino ha commentato il recente cambiamento climatico in atto sul Pianeta Rosso. Il titolo del servizio è: <<Marte peggio della Terra. L'effetto serra è accelerato>>. Riporto qui di seguito l'incipit:"Non ci sono frabbriche e neppure raffinerie, non circolano auto e Tir e, per ora, non si è scovata alcuna traccia di forma vivente. Eppure anche Marte sembra soffrire dello stesso male che affligge in modo sempre più grave la Terra: il surriscaldamento globale."

La colonna di destra del servizio a tutta pagina di David Avino, sull'inserto TuttoScienze, contiene una breve intervista a Lori Fenton, che guida un gruppo di scienziati della NASA. Fenton, alla domanda del giornalista sulle cause del cambiamento climatico terrestre, risponde: "Il cambiamento climatico della Terra è influenzato da un enorme numero di fattori, alcuni probabilmente causati dall'uomo, ma molti altri da fenomeni naturali. La maggiore difficoltà per un'analisi oggettiva è isolare i fenomeni, estrapolando i dati di interesse. Se fosse semplice, non ci sarebbero punti di vista così contrastanti."

Sagge parole, quelle di Fenton, che dovrebbero essere prese in seria considerazione dai nostri mass media, soprattutto quelli televisivi.

Nel dicembre 2006, ancor prima del mensile Newton e del citato articolo de La Stampa, firmai un servizio in inglese che diffusi in Rete attraverso il mio sito ed alcuni portali nordamericani con i quali collaboro gratuitamente. Il mio pezzo di allora tratta proprio delle recenti anomalie riscontrate nel Sistema Solare e s'intitola <<What is going on in the Solar System and is the "Planet X" Approaching>>? Alla fine dell'anno contattavo Duncan Roads, il direttore della rivista australiana Nexus New Times, dandogli il permesso di riprodurre il mio servizio sulla pagine del suo magazine internazionale.

Così, già nel numero 2 (Vol.14) di Febbraio-Marzo 2007 (negli Stati Uniti ed in Canada nel numero di Marzo-Aprile 2007), il bimestrale Nexus pubblicava un adattamento del mio testo, tagliandolo soltanto in alcuni punti. L'articolo apparve nella rubrica The Twilight Zone, con il titolo <<The Jesuit Footage and the "Omega Secret" Code>>. Per chi volesse leggerlo nella sua traduzione italiana, il riferimento è il nr.66 dell'edizione italiana di Nexus (Febbraio-Marzo 2007). La sostanziale differenza rispetto ai servizi di Newton e de La Stampa, è che essi non discutono del possibile avvicinamento al Sole di un corpo celeste anomalo, e che io ritengo l'indiziato numero uno responsabile della anomalie del Sistema Solare, inclusa la strana attività solare degli ultimi anni. Non voglio certo negare il contributo dell'uomo al globale cambiamento climatico terrestre, sotto gli occhi di tutti. Il grande incremento della quantità di biossido di carbonio nell'atmosfera a causa dell'attività umana degli ultimi duecento anni è una drammatica realtà, così come l'incremento della quantità di metano dovuto in parte allo scioglimento del permafrost siberiano (vedi in proposito Newton del settembre 2005, <<Allarme metano per lo scioglimento del permafrost siberiano>>), ed in parte agli allevamenti di bestiame. Ma è sicuramente soltanto uno dei fattori in gioco, come già sottolineato da diversi scienzati. Uno di questi è il dr. Sami Solanki, Direttore del rinomato Istituto Max Planck per la Ricerca del Sistema Solare, a Gottingen, in Germania. Solanki si è espresso sull'attività solare anomala, che a suo avviso contribuisce all'aumento della temperatura del nostro globo, in un articolo pubblicato in Inghilterra nel 2004 (The truth about global warming - it's the Sun that's to blame, By Michael Leidig and Roya Nikkhah- http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2004/07/18/wsun18.xml&sSheet=/news/2004/07/18/ixnewstop.html).

Penso dunque che sarebbe disonesto intellettualmente far finta di non accorgersi dei cambiamenti climatici che si stanno registrando nel Sistema Solare, dalla remote Colonne d'Ercole di Nettuno e Plutone sino ai pianeti rocciosi interni (come Marte e la Terra); cambiamenti climatici che non possono essere di certo imputati alla mano dell'uomo. Sulle pagine del nr. 67 di UFO Notiziario (Febbraio-Marzo 2007) ho firmato in proposito un servizio intitolato <<Dal caso Guardian alle anomalie nel Sistema Solare: il ritorno del Pianeta X?>>. L'occhiello del mio servizio recita: <>. Del resto, pochi mesi fa si è cosi espresso Andrea Giuliacci del centro Epson Meteo: "[...] Insomma stiamo assistendo ad un riscaldamento che sembra interessare tutto il Sistema Solare" (<<La serra interplanetaria>>, di A. Giuliacci, Newton, nr. 2, Febbraio 2007, pag.55).

Giuliacci, a differenza di me, imputa al Sole il surriscaldamento globale nel Sistema Solare. Io, pur non essendo un addetto ai lavori, concordo. Ma io vado oltre e mi chiedo: che cosa sta turbando l'attività fisica solare? Innanzi tutto basta dare un'occhiata alle previsioni dell'attività solare da qui ai prossimi 4-5 anni per rendersi conto che qualcosa di strano sta accadendo al Sole: lo scorso Dicembre 2006 ad un incontro a San Francisco dell'Unione Geofisica Americana, il fisico solare David Hathaway del Marshall Space Flight Center della NASA ed il suo collega Robert Wilson hanno presentato uno studio sul "ciclo solare 24". Stando alla loro previsione il picco dell'attività solare si dovrebbe avere a cavallo fra il 2010 ed il 2011, e sarà probabilmente uno dei più intensi mai registrati nella storia.

Affrontando queste tematiche quello che distingue me da seri ricercatori scientificamente qualificati, come Giuliacci ed Hathaway, è che io spingo al massimo le mie indagini in settori che solo apparentemente sembrano slegati dalla ricerca scientifica: la scienza di frontiera che lavora sul cambiamento di paradigma, la politica internazionale, l'intelligence ed i resoconti testimoniali di insider che hanno agito o agiscono nell'ombra di determinate strutture. Le fughe di informazioni da ambienti riservati, attentamente vagliate, e le inchieste giornalistiche "d'assalto", sono a mio avviso indispensabili per contribuire alla formazione dell'opinione pubblica. Del resto, da sempre i giornalisti sono i cani da guardia delle strutture di potere, che sono necessarie per garantire l'ordine sociale, il benessere, l'istruzione, il mercato, il lavoro, ed i diritti civili che tutti noi dovremmo godere. Ma l'opinione pubblica deve essere vigile. Le cittadinanze del mondo sono anch'esse chiamate a fare la loro parte, così come i mass media; sempre nel rispetto della Legge, ben inteso. Recitare un ruolo passivo è controproducente, per tutti. Io, nel mio piccolo ruolo di giornalista pubblicista e freelancer, cerco di fare la mia parte.

Invito chi volesse approfondire queste sconcertanti problematiche, che probabilmente toccheranno tutti noi molto da vicino nei prossimi anni (sulla recente anomala attività dei cicli solari persino la Pravda si è espressa negli ultimi giorni: “Tra quattro anni il Sole attacchera' il nostro pianeta”, 30.04.2007 - FONTE: Pravda.ru; http://italia.pravda.ru/science/30-04-2007/5560-0), a seguire con attenzione e sano spirito critico le mie difficili ma documentate inchieste giornalistiche che sto portando avanti fra mille difficoltà dall'aprile 2006.

È in gioco il nostro futuro e quello dei nostri figli: non dimentichiamocelo.

Luca Scantamburlo - 16 Giugno 2007 - www.angelismarriti.it

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