IL CONTE DI SAINT GERMAIN

1750 - 1765 - 1784 - 1798 - 1837 - 1939...........che cosa hanno in comune gli anni appena elencati?

Si tratta molto semplicemente delle date nelle quali numerosi testimoni affermano di aver incontrato, sempre con un aspetto molto giovanile, uno dei personaggi più misteriosi e popolari della metà del '700, il Conte di Saint Germain. Ancora oggi le notizie su questo personaggio sono frammentarie e così confuse alla leggenda ed alle interpretazioni popolari, che risulta difficile stabilire chi fosse realmente Saint Germain e se effettivamente le notizie inerenti la sua presunta Eterna Giovinezza abbiano una qualche aderenza con la realtà; Giacomo Casanova ne parla nelle sue Memorie come di un Alchimista in possesso del segreto per trasformare il piombo in oro, oltre che di abile riproduttore di meravigliosi diamanti, uno dei quali andò in dono a Luigi XIV. Le voci sulla sua presunta immortalità si diffusero ben presto, complice lo stesso Saint Germain che proprio su questo argomento basava gran parte della sua fama, non ammettendo mai nulla ma al contempo lasciando intendere più di quanto la gente si aspettasse.

Anche se molti moderni storiografi tendono ad identificarlo come un avventuriero del tempo, se non addirittura come una spia al servizio di alcune famiglie reali europee, le testimonianze sulla sua presunta immortalità non hanno mai smesso di affluire copiose negli archivi dei ricercatori; secondo Annie Besant, Saint Germain era già conosciuto nel XIV secolo sotto il nome di Christian Rosenkreuz e nel XVI secolo sotto le spoglie di Ruggero Bacone; nel 1750 venne "avvistato" da diversi testimoni, nel 1765 viene riconosciuto a Bruxelles, nel 1784 si sparge la notizia della sua morte ma risulta in seguito essere un chiaro caso di omonimia. Nel 1798 numerosi testimoni giurano di averlo incontrato a Vienna, mentre un numero anche più consistente di persone giura sulla sua presenza nel 1835 in Francia; due anni dopo, nel 1837, Saint Germain viene identificato a Sceaux, un sobborgo di Parigi, dove vive sotto il nome di Marchese di Kergouet; infine, nel 1939, un aviatore americano giurò di averlo incontrato in un monastero tibetano.

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