L'Estate si avvia a diventare una stagione sempre più duratura con un innalzamento di due gradi della temperatura media, e caratterizzata da una riduzione di precipitazioni del 20 % rispetto a quelle attuali: i dati si riferiscono al clima probabile tra il 2031 e 2060.
Uno studio condotto da un gruppo internazionale di ricercatori tra cui Marco Bindi, del dipartimento di Scienze agronomiche dell'universita' di Firenze , e pubblicato online sul sito della rivista Global and Planetary Change, ha concluso che in media, l'aumento delle temperature nel bacino del Mediterraneo potranno arrivare fino a due gradi in inverno e quattro in estate.
'La ricerca - ha spiegato Bindi - era finalizzata a capire in che modo le variazioni di temperature previste dal 2030 possono alterare diversi settori, da quello agricolo al rischio incendi, fino all'impatto sui consumi energetici'.
Per esempio, secondo i ricercatori, nel settore agricolo non ci sarebbero grandi alterazioni per quanto riguarda la coltivazione di specie che hanno il ciclo di crescita in autunno e inverno, come il grano, mentre ci si aspetta una riduzione della resa di coltivazioni quali quelle dei girasoli, fino al 5% in meno, e dei legumi, con riduzioni fino al 30%. Dal punto di vista energetico, inoltre, ci si aspetta un aumento dei consumi dovuto ad un aumento del numero di impianti per l'aria condizionata, compensato, pero', da una riduzione dell'uso dei riscaldamenti in inverno, anche se il rapporto non sarebbe lo stesso. Infine, sarebbero previsti dai 7 ai 30 giorni in piu' a rischio incendi.
fonte: Ansa
Dal 2030 propabili estati più lunghe, calde e poco piovose
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