Tunnel sotterraneo sulla Luna

Gli esseri umani hanno bisogno di nuovi spazi da conquistare. La nostra attuale casa, la Terra, non sarà infatti in grado di sostenere la nostra specie ancora per molto, e non soltanto perché ne stiamo distruggendo gli equilibri inquinando e abusando delle sue limitate risorse, ma soprattutto perché con l’aumentare della popolazione, che oggi conta poco più di 6 miliardi di abitanti, gli spazi vitali si ridurranno sempre più. La nostra razza dovrà pertanto valutare nuove opzioni, nuovi possibili sviluppi e intraprendere nuove strade. Tra queste ne esiste una particolarmente ambiziosa, che prevede la colonizzazione della Luna prima e di Marte poi.

Uno sviluppo di questo tipo venne ipotizzato già nel 1948 da Arthur C. Clarke, autore di fantascienza e inventore britannico noto per “La sentinella”, romanzo che ispirò “2001: Odissea nello spazio” realizzato dal regista Stanley Kubrick, ma soltanto oggi esistono le tecnologie idonee alla sua concretizzazione. A distanza di oltre 60 anni gli scienziati guardano verso la Luna con occhi diversi e la prospettiva di installarvi degli insediamenti appare possibile.

Certo esistono degli aspetti ancora problematici, che alcuni definiscono in realtà insormontabili. Creare delle strutture di superficie, infatti, comporterebbe dei problemi di non facile soluzione. La Luna, tanto per cominciare, non ha un’atmosfera e di conseguenza è continuamente esposta al bombardamento di radiazioni solari (durante il giorno lunare si raggiungono i 200 gradi celsius) e di meteoriti. Nonostante ciò, realizzare quello che risulta essere uno dei sogni più antichi dell’uomo è possibile, ancor più dopo la scoperta di un enorme buco sulla crosta lunare fatta da Junichi Haruyama, e dal suo gruppo della Japanese Aerospace Exploration Agency, lo scorso 19 giugno.

L’apertura individuata e fotografata dalla Kaguya, la navicella giapponese lanciata il 14 settembre del 2007, sarebbe un foro d’entrata che conduce a un tunnel lavico originatosi durante il periodo di attività vulcanica del nostro satellite. Con un diametro di 65 metri si apre al vertice di un secondo antico tunnel lavico ampio 370 metri che attraversa il sottosuolo di una regione chiamata Marius Hills. Per il momento si tratta esclusivamente di ipotesi non verificate (il tunnel potrebbe essere ostruito dalla lava), ma se così non fosse potrebbe esser il primo di una lunga serie di punti idonei alla costruzione di strutture sotterranee non esposte ai problemi sopracitati.

Sarà questo il primo passo dell’uomo verso la conquista dell’Universo? Chi può dirlo, per il momento la Luna terrà ancora viva la fantasia dei sognatori. L’unica cosa certa, almeno per il momento, è che esiste una sola Terra capace di ospitare la vita, e dobbiamo per questo averne cura, rispettandola ogni giorno perché da essa dipende il nostro stesso futuro.

fonte: Notizie Tiscali

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