Secondo quanto riferito dal Telegraph, la famiglia Le Quesne è in vacanza a Maljevik, una piccola baia vicino alla città di Bar in Montenegro, quando uno dei loro figli, Michael, avvista un imponente edificio sommerso a soli due metri di profondità
Il padre di Michael, l’archeologo Charles Le Quesne, si è subito immerso per scoprire maggiori indizi e si è trovato a nuotare tra colonne di circa novanta centimetri di diametro su plinti, vasellame, e elementi simili a quelli di altri siti archeologici del mediterraneo perfettamente intatti.
Gli indizi raccolti, le dimensioni della costruzione e i resti archeologici trovati nelle vicinanze, portano gli studiosi a pensare che si possa trattare di un tempio greco o romano risalente al secondo secolo a. C. probabilmente inghiottito dal mare durante un terremoto.
Charles Le Quesne tornerà sul sito tra pochi giorni, alla guida di un team di esperti di archeologia marina dell’Università di Southampton, e cercherà di fare chiarezza sul mistero del tempio sommerso.
Sembra infatti che non esistano documenti scritti che possano testimoniare qualcosa di più sul sito e sulla città che probabilmente è stata sommersa con il tempio. Impossibile non pensare alla leggendaria Atlantide, anche se Le Quesne è di tutt’altro avviso: “Se è un edificio monumentale, non fa certamente parte di un piccolo borgo, ma non è un Atlantide perduta, o l’avremmo già saputo.”
Il mistero per il momento rimane aperto.
fonte: Yahoo
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