
Il fenomeno "apre un nuovo campo di ricerca sull'energia, una cosa decisamente rara", dice Michael Strano, che ha diretto la ricerca.
Negli esperimenti condotti, ciascuno dei nanotubi elettricamente e termicamente conduttori, è stato rivestito con uno sottile strato di un combustibile molto reattivo, in grado di produrre intenso calore. Il combustibile è stato innescato a un'estremità del nanotubo o con un fascio laser o con una scintilla ad alto voltaggio ottenendo un'onda termica che viaggiava lungo il nanotubo a una velocità migliaia di volte maggiore della reazione del combustibile stesso. A una temperatura di 3000 kelvin l'onda termica viaggiava 10.000 volte più rapidamente della normale velocità di propagazione della reazione, riuscendo a sospingere lungo il nanotubo gli elettroni che davano origine a una significativa corrente elettrica.
"Le onde di combustione sono state studiate matematicamente per oltre 100 anni", osserva Strano, ma questa è la prima volta che si riesce a guidarle lungo nanotubi e nanospire e a produrre una corrente elettrica.
I ricercatori hanno potuto rilevare che l'energia rilasciata è stata molto superiore a quella prevista dai calcoli termoelettrici: diversi semiconduttori possono produrre una corrente quando vengono scaldati, ma questo effetto - chiamato talvolta effetto Seebeck - è estremamente piccolo per il carbonio.
"Qui è successo qualcosa che chiamiamo trascinamento elettronico, dato che parte della corrente sembra aumentare in scala con la velocità dell'onda", sottolinea Strano, che ipotizza che l'onda termica trascini i vettori della carica elettrica allo stesso modo in cui un'onda marina può raccogliere e sospingere un insieme di detriti.
La scoperta, osservano i ricercatori, potrebbe condurre alla progettazione di apparecchiature elettroniche ultrapiccole.
fonte: LeScienze
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