Il crack greco manda a picco l'Europa dell'Euro

Grecia sull'orlo del baratro. La campana suona soltanto ora, ma le avvisaglie c'erano già state: la crisi da finanziaria era diventata economica e da economica sta passando ai conti pubblici. Nel senso che i governi delle economie mondiali, dagli Stati Uniti in giù, hanno "cacciato" soldi per dare olio al circuito inceppato dell'economia. Come? Creando debito pubblico.

Perché la crisi in Grecia?
C'è uno Stato dove il problema del debito pubblico (cioè l'indebitamento che il governo si è assunto nei confronti di chi gli ha prestato soldi, dai suoi cittadini e banche ad altri istituti finanziari mondiali che lo hanno fatto non perché erano buoni ma perché erano ricompensati sotto forma di tassi di rendimento) è particolarmente grave: la Grecia. E per quale motivo? Primo perché ha truccato i conti. Non aveva i numeri per entrare nell'euro, in particolare non aderiva al criterio del rapporto del deficit - cioè il rosso annuale - rispetto al Prodotto interno lordo, che non deve essere superiore al 3%. Bugia su bugia, c'è chi dice che quest'anno il deficit del governo centrale greco supererà il 10% del Pil, chi il 14%.
Quando uno Stato spende troppo rispetto a quello che incassa e continua su questa cattiva strada nessuno crede più che un giorno potrà ripagare i suoi debiti. Per questo motivo, il rating (cioè il giudizio di affidabilità) dello Stato greco è stato declassato e ridotto a spazzatura. In pratica, chi compra i titoli di Stato greco lo fa a suo rischio e pericolo e questi rischi e pericoli sono diventati molto alti. La Grecia si salverà? Nessuno può dirlo con certezza. Molto dipenderà dagli aiuti (in pratica dai soldi) che gli altri Paesi dell'euro con in testa la Germania, che ha l'economia e i conti più solidi, vorranno concedere ad Atene. Il Cancelliere Angela Merkel ha il coltello dalla parte del manico ma visto che nel suo Paese ci sono elezioni regionali il 9 maggio non giova all'immagine teutonica l'essere troppo concilianti nei confronti di un Paese che ha truccato i conti.

Perché anche la Spagna è stata declassata?
Anche la Spagna non se la passa tanto bene. L'agenzia di rating Standard & Poor's ha tagliato il rating e si riserva di abbassare ancora il suo giudizio sull'affidabilità del debito pubblico spagnolo. Perché lo ha fatto? Le previsioni economiche non sono belle. La Spagna per un decennio ha basato la sua crescita economica sul mercato immobiliare che con la crisi è letteralmente crollato e oggi si trova a fare i conti con una disoccupazione del 20%, un tasso enorme. Il governo non può far altro che assistere i suoi cittadini e il deficit e quindi il debito pubblico (cioè il totale di quanto lo Stato deve a qualcuno) non potranno che aumentare. L'abbassamento del rating indica che, secondo le agenzie di rating come S & P e Moody's, la ripresa economica e ben lontana.

Perché l'euro ne sta risentendo?
La Grecia per attirare capitali e investimenti nelle sue nuove emissioni di titoli di Stato ha dovuto alzare i tassi di interesse. Più rischioso è il debitore e più guadagno vuole il creditore. Fino a fine di maggio, i governi di altri Stati che hanno l'euro e con il debito e il deficit alti come Spagna, Portogallo, Irlanda e anche l'Italia devono tornare sui mercati per raccogliere in totale prestiti per più di 50 miliardi di euro. Quelli considerati a rischio e quindi declassati dovranno alzare i tassi di interesse per invogliare a prestare loro denaro. In questo modo l'inflazione salirà, perché va a pari passo con il tasso di interesse. E l'inflazione alta diminuisce il valore di una moneta. Quindi dell'euro. Secondo alcuni l'euro è stato preso di mira da speculatori americani che stanno tentando di affossarlo. Come? Sospendendo gli acquisti di titoli greci, svendendo titoli di Stato di Paesi europei deboli e progettando l'abbandono di tutta l'Europa periferica.

Quali sono i rischi per l'Europa?
Che sempre più Stati della zona euro siano costretti ad alzare il tasso di rendimento dei loro titoli di Stato e che il loro debito si ingrossi sempre di più. In pratica, che escano di fatto dai parametri per rimanere nella moneta unica. Gli altri membri della zona euro saranno costretti a prestare loro ingenti somme per evitare che falliscano. E di fatto questa crisi sta dimostrando che l'unione monetaria non sta più tenendo perché i titoli di Stato tedeschi e finlandesi non sono la stessa cosa rispetto a quelli greci e portoghesi. Ora che il default della Grecia non è un'ipotesi da escludere anche l'euro in bilico e infatti si sta svalutando nei confronti delle altre valute, come il dollaro e lo yen.

fonte: Yahoo Finanza

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