Quasi duemila le auto blindate acquistate dallo Stato negli ultimi anni
Nel nostro paese ci sono più di mille auto blindate in circolazione. Molte sono indispensabili, come quelle ai giudici sotto protezione per minacce mafiose. Ma molte altre no. Il governo negli ultimi anni ha acquistato più auto blindate degli Stati Uniti, della Russia, della Colombia e del Libano e ha speso circa 120 milioni per comprare 600 Bmw delle serie 3 e 5; un centinaio di Audi 6, ciascuna del costo di 140 mila euro a cui si aggiungono 300mila euro spesi per l'acquisto di Audi A8 e Bmw7. E oltre a queste anche
centinaia di Lancia Thesis e Lybra, decine di Alfa 164, le nuove Subaru Legacy e le Fiat Croma. Non esiste un censimento esatto dell'autoparco blindato: dovrebbero essere più o meno 1500 macchine.
Circa 600 le persone sotto scorta
Le auto blu servono per garantire la sicurezza di 263 magistrati, la metà dei quali si trova in Sicilia e Calabria; 90 parlamentari e uomini di governo; 21 sindaci e governatori regionali; 21 ambasciatori e otto tra sindacalisti e giornalisti. A sedici di loro spetta il dispositivo massimo, ossia due o tre auto blindate con oltre otto agenti in dotazione. Altri 82 hanno una doppia macchina con sei uomini armati mentre 312 dispongono di una sola auto corazzata con una coppia di agenti.
A ulteriori 174 personalità invece è stata concessa una vettura normale con uno o due militari di tutela. In totale il ministero dell'Interno ha disposto 585 servizi di protezione ravvicinata che, nel dettaglio, significano 650 vetture antiproiettile, 300 auto non blindate, circa duemila tra agenti, finanzieri, carabinieri e guardie carcerarie più altri 400 uomini per vigilare su case e uffici. In molti casi alternati su due turni, con spesa doppia per personale e macchine.
Quanto ci costa il sistema delle scorte
Una stima ufficiosa svela che per le scorte ogni giorno vengono mobilitati più di quattromila uomini e duemila vetture: un sistema che tra stipendi, auto e carburante pesa sull'erario per oltre 250 milioni di euro l'anno.
Esistono poi una serie di provvedimenti d'urgenza che possono essere disposti dai singoli prefetti. Ultimamente sono stati emanati per 23 magistrati e un numero segreto di politici nazionali e locali. A questi vanno aggiunti i servizi di vigilanza, ossia il livello minimo di protezione: un'auto di ronda che passa periodicamente sotto l'abitazione o il luogo di lavoro della personalità sotto scorta. La vigilanza riguarda 678 magistrati e una serie di politici, sindacalisti, imprenditori, alti prelati e giornalisti. Infine, i sindaci utilizzano talvolta i vigili urbani come guardia personale.
Gli abusi: gli scortati a vita
Altro vizio diffuso poi sono le scorte eterne, che proseguono per anni anche dopo la cessazione della carica. Secondo l'elenco del sindacato di polizia Coisp numerose personalità continuano ad usufruire del servizio pur non ricoprendo più alcuna carica: Oliviero Diliberto da dieci anni continua a girare con autista e agente; l'ex deputato Carlo Taormina ha ben quattro uomini; Mario Baccini, che non è più sottosegretario dal 2005, ha ancora cinque guardaspalle.
Tra gli ex presidenti di Camera e Senato, Irene Pivetti ha avuto la scorta per oltre dieci anni e Fausto Bertinotti è ancora scortato da agente al seguito. L'ex governatore calabrese, Agazio Loiero, ha tre finanzieri, quattro il leghista Federico Bricolo e due l'ex sindaco di Segrate e deputato Giampiero Cantoni. La legge però prevede che tutte le misure di protezione debbano essere riesaminate periodicamente per stabilire se sono ancora indispensabili. In realtà queste revisioni sono rare e difficilmente si interviene. Con buona pace dei contribuenti.
fonte: Yahoo Finanza
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