Il fisco italiano? Una jungla di balzelli di stampo feudale. È questa la conclusione a cui sembra giungere il nuovo dossier di Confesercenti intitolato "Balzelli d'Italia — Le cento trappole per imprese e famiglie".
Suddiviso in vari capitoli a seconda della tematica trattata (dalle paleo-tasse a quelle nascoste nelle bollette), il documento è un invito a riflettere sul sistema fiscale italiano.
"La sottolineatura di storture — spiega Confesercenti - ci consente di evidenziare la necessità di correre ai ripari per riportare dentro gli argini questo fiume in piena, riducendo la pressione fiscale dal 43,5% attuale al 39,5% in 4 anni e semplificando il tutto attraverso una consistente riduzione degli adempimenti fonte di costi, di perdite di tempo e di ansie per gli imprenditori e per i cittadini".
Iniziamo con le "paleo-tasse", datate nel tempo ma sempre in vigore.
Ecco la top ten tra quelle raccolte nel dossier "Balzelli d'Italia".
1. La tassa sui gradini.
Pagata un tempo assieme ai ballatoi dei palazzi, è stata rispolverata dai comuni per finanziare il servizio di pulizia delle strade; sono tenuti a pagarla tutti i proprietari di case che hanno i gradini d'ingresso su una strada pubblica.
2. La tassa sull'ombra.
La tenda del vostro locale sporge al punto da "invadere" il suolo pubblico? Dovrete pagare l'imposta per l'occupazione di suolo pubblico.
3. La tassa sui ballatoi.
Va pagata dai condominii che abbiano ballatoi prospicenti sulla pubblica strada; è stata riesumata dal Comune di Agrigento nel 2008.
4. L'imposta sulle immagini.
È l'imposta di pubblicità che riguarda tutti i mezzi pubblicitari affissi per la pubblica via.
5. La tassa sulle paludi.
In origine era un contributo di bonifica nato con regio decreto nel 1904. Ma ancora negli anni Sessanta milioni di proprietari che andavano ad abitare nelle case sorte sulle terre bonificate si trovavano a pagarla. Oggi la tassa è dovuta soltanto nel caso in cui le opere di bonifica abbiano determinato un effettivo incremento di valore dell'immobile, con un beneficio diretto e specifico, che, in caso di contestazione, deve essere provato dal Consorzio di bonifica. Però ancora in molti sono chiamati a versarla.
6. Tassa sulla raccolta dei funghi.
Imposta di bollo per i permessi di raccolta dei funghi.
7. Imposta sui cani.
Alcuni Enti locali hanno o sono in procinto di istituire nuovamente la tassa sul possesso dei cani introdotta dal Regio decreto n. 1393 del 1918, reso poi obbligatorio definitivamente nel 1931. La tassa consiste nel pagamento di un corrispettivo annuale per il possesso di ogni singolo cane custodito che varia dai 20 euro ai 50 euro per ogni cane di proprietà a seconda della taglia di Fido.
8. La tassa sulle suppliche.
Sono soggetti a imposta le istanze, petizioni, ricorsi, e relative memorie diretti agli uffici dell'amministrazione dello Stato tendenti ad ottenere l'emanazione di un provvedimento.
9. La gabella sugli sposi (ius primae gabellae).
Per consentire la celebrazione del matrimonio in Comune, alcuni enti locali previsto il pagamento di un corrispettivo a prezzo unico. A Roma, ad esempio, costa € 200 sposarsi in Campidoglio nel week-end ed € 150 nei giorni feriali per tutti coloro che non risiedono nella Capitale.
10. L'imposta sull'uscita di casa.
Tassa sui passi carrai che ricorda le imposte medievali ma è stata ideata nel 1997: in legge finanziaria vennero tagliati i fondi all'Anas a cui era lasciata però l'opzione di "rifarsi" sui cittadini. La medesima normativa prevedeva che il secondo anno la tassa potesse essere incrementata del 150% lasciando poi libero arbitrio negli anni successivi. Così facendo si è arrivati a casi di aumenti addirittura dell'8000%. All'Anas si sono aggiunti i comuni e le province, per le rispettive strade.
fonte: Yahoo! Finanza
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