L'origine degli incubi - da dove provengono e cosa li provoca

Mentre lo scenario dei sogni piacevoli è spesso irreale, quello degli incubi è terrificante, perché sembra descrivere un pericolo reale (minacce di morte per se o i propri cari, minacce per l'integrità del proprio corpo, minacce di abbandono, ecc.). A volte il dormiente riesce a strapparsi al "film" svegliandosi. Ma non appena si abbandona nuovamente al sonno, il "film" ricomincia e il terrore anche.
A volte ci si ricorda per tutta la propria vita di un incubo inquietante. Accade, peraltro, che tale ricordo scateni lo stesso terrore dell'incubo stesso.
Sonno paradossale e incubi

Secondo i neurologi, i sogni sopravvengono durante dei periodi di sonno profondo, chiamati "sonno paradossale". Questa fase, che i ricercatori sono oggi in grado di provocare con delle iniezioni di sostanze chimiche, si attiva spontaneamente, secondo un ciclo regolare, con un'emissione nel cervello di acetilcolina. Per accedervi, la persona addormentata deve sentirsi al sicuro: non avere fame né sete, trovarsi in un buon equilibrio termico, ecc. A volte un avvenimento fortuito turba il
dormiente, il cui corpo è rimasto, malgrado tutto, in contatto con il mondo esterno: un rumore improvviso, un cambiamento brutale di temperatura… A volte è una digestione difficile, o qualche linea di febbre, che colpisce il sonno. Questi fattori di disordine, privando la persona che sogna di tranquillità, sono in grado di trasformare le immagini gradevoli del sogno in un incubo. Da notare che durante l'incubo il dormiente non è più in uno stato di sonno profondo, ma molto vicino allo stato di veglia.
Il linguaggio del sogno e la psicanalisi

Prima di essere studiati dalla psicanalisi, gli incubi sono stati a lungo considerati come delle predizioni di catastrofi. Secondo la teoria freudiana, i sogni sono espressione dell'inconscio. Gli incubi sono la maniera scelta per esprimere un'angoscia rimossa o un desiderio talmente inaccettabile da camuffarsi in punizione: il contenuto immorale del pensiero è dunque censurato e sostituito dall'immagine orribile dell'incubo. Così, tra i due e i cinque anni, l'età del complesso di Edipo, il bambino fa incubi frequenti: il desiderio simbolico
dell'uccisione del genitore dello stesso sesso si realizza, nel sonno, attraverso delle immagini che lo terrorizzano.
L'elemento scatenante dell'incubo

I temi dei sogni e degli incubi sono attivati da un avvenimento in apparenza insignificante, che si produce nelle ventiquattro ore che precedono.
Quest'avvenimento che ha un ruolo di catalizzatore, risveglia nell'inconscio un ricordo rimosso o un'angoscia dimenticata, ma è raramente la causa dell'incubo.
Trauma, rimozione e angoscia

Alcuni incubi si ripetono più volte nel corso della vita di uno stesso individuo. La causa potrebbe essere un ricordo traumatizzante risalente alla prima infanzia e completamente sepolto (la minaccia a un bambino che si succhia il pollice, di tagliarglielo; la paura di annegare provata da un bebè che è scivolato nella vasca da bagno, ecc.). Può trattarsi del ricordo di una situazione di violenza (guerra, stupro, incendio, attentato, deportazione, ecc.) che riaffiora, durante il sonno, appena trasformato: per sopportare la propria vita presente, l'individuo cerca di dimenticare il trauma. Durante la veglia, la sua coscienza lo respinge fuori dalla memoria e lo rimuove nell'inconscio, che glielo ricorda attraverso l'incubo.

fonte: Doctissimo.it

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