Dopo la scelta voluta fortemente dagli italiani di abbandonare il nucleare, la ricerca di una fonte alternativa e’ imperativa e giocoforza si andra’ verso le energie rinnovabili e con l’eolico, il fotovoltaico e’ certamente una delle tecnologie su cui si punta maggiormente.
Con un tempismo eccezionale, dall’Australia arriva ora il risultato di una ricerca condotta dall’Universita’ di Melbourne sulle nanotecnologie che ha permesso di mettere a punto delle celle solari che possono essere ’stampate’ direttamente su diversi materiali.
In sostanza si tratta di una sorta di inchiostro contenente microscopici nanocristalli semiconduttori di cadmio che una volta trasferito su lamine di metallo o di altro materiale, in diverse applicazioni giunge a formare una pellicola flessibile e sottilissima al cui interno i nanocristalli restano in sospensione.
Questa tecnologia impiegherebbe un centesimo del materiale necessario per i normali pannelli fotovoltaici e quindi costituisce la premessa per una futura riduzione drastica dei costi. Una volta messo a punto tutti gli aspetti operativi, sara’ possibile integrare nei processi costruttivi degli edifici queste ‘vernici’ per ottenere dei pannelli solari integrati nei manufatti edili a costi ridotti e ad alta efficienza.
Va detto che la stessa tecnologia trovera’ applicazione anche in vari altri settori, come per la produzione di fasci luminosi, nel campo dei transistors, per congegni elettronici, laser e molte altre ancora.
fonte: www.lachiacchiera.it
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