Leggere gli annunci di lavoro: istruzioni per l’uso

Se siete alla ricerca di un nuovo lavoro, avrete notato che gli annunci che si trovano in giro hanno molti punti in comune (in Italia, ma anche all'estero. Diciamo che esiste un "frasario" degli annunci di lavoro, non sempre chiaro. Ad esempio, che differenza c'è tra "esperienza gradita" e "esperienza richiesta"? Che cosa "gradiscono" davvero le aziende?

Leggere e comprendere con esattezza quanto scritto nell'annuncio di lavoro, è il primo passo per non perdere tempo mandando curriculum a casaccio.

"Troppo spesso i cv sono fatti male o in modo impreciso: un curriculum ben scritto e una buona lettera di presentazione possono fare la differenza in sede di selezione", spiega Aida Proietti, head-hunters di esperienza. Quali sono i trucchi per redigere un curriculum che colpisca chi deve selezionarne (a volte) decine e decine di candidature per un singolo posto? "Innanzitutto la chiarezza: il cv deve essere breve, quello di un neolaureato non deve superare una pagina. Bisogna subito mettere in risalto l'attuale posizione lavorativa e le mansioni che si ricoprono e, in progressione, citare quelle precedenti. Solo in seconda battuta vanno citati gli studi e, per hobby e caratteristiche personali, meglio non dilungarsi oltre due righe, in fondo al cv", spiega la head-hunter. Importante anche la lettera di presentazione, che deve essere breve, ma efficace e personalizzata.

Ma come capire se un annuncio di lavoro fa davvero al caso nostro? Ecco come fare a "decodificare" alcune tipiche espressioni che troviamo comunemente nelle inserzioni.

Esperienza richiesta o gradita?
Nel primo caso l'azienda indica che il candidato deve saper fare la maggior parte dei compiti richiesti nella cosiddetta "job description". Per esperienza gradita, s'intende che l'azienda non scarta automaticamente un candidato che non abbia mai svolto le mansioni indicate. "Si tratta di un trucco che spesso si usa: non sempre si trovano sul mercato le figure richieste dalle aziende e in questo caso il selezionatore cerca di tenersi per così dire il campo più ampio possibile, in modo da poter scegliere il candidato che pare più idoneo, anche se magari non ha mai svolto prima le mansioni specifiche richieste", commenta Aida Proietti.

Senior o Junior?
Non si tratta di qualifiche casuali, ma ben precise. "In Italia un profilo junior è quello di una persona che ha alle spalle dai 2 ai 5 anni di esperienza lavorativa. Un profilo senior si aggira tra i 5 e i 10 anni. Si tratta di categorie flessibili perché anche la qualità dell'esperienza lavorativa e il grado di mansioni raggiunte sono importanti. Da notare, purtroppo, che in Italia è impossibile trovare un annuncio che richieda più di 10 anni di lavoro alle spalle. Perché? Perché da noi il ricollocamento lavorativo degli over 45enni è ancora un problema, perché al 50enne capace con esperienza, ma assai costoso, si preferisce un 40enne e a volte esistono anche motivi di equilibri gerarchici: le aziende non vogliono assumere un 50enne che abbia un capo magari di 15 anni più giovane".

Entry level
Qui si va sul sicuro: non è richiesta alcuna esperienza, l'azienda è aperta a candidati freschi freschi di laurea o di specializzazione. In questo caso, è bene dilungarsi nel cv sugli studi fatti e sulle votazioni ottenute.

Non tutte le conoscenze sono uguali
I gradi di conoscenza di un determinato programma (o mansione, o tecnica commerciale o sistema editoriale o altro ancora) sono spesso specificati negli annunci di lavoro. Se l'inserzione richiede "grande esperienza" non conviene bluffare: si cercano veri esperti nel settore (e in sede di colloquio l'esaminatore testerà le vostre abilità). Espressioni come "capace a" oppure "conoscenza di base di…" sono più generiche e vi autorizzano a rispondere all'inserzione anche se non siete esperti del programma citato.

Le caratteristiche psicologiche
Basta dare un'occhiata veloci agli annunci per notare come le cosiddette "qualità personali" non siano un accessorio secondario. Esiste un frasario con un significato specifico. Ad esempio se un'azienda scrive che cerca una persona "altamente motivata" intende qualcuno che risponda all'annuncio con forte consapevolezza. "Spesso capita di telefonare ad alcuni candidati e sentirsi rispondere che non ricordano di aver mandato il curriculum per quella data azienda. Un altro errore da evitare è di creare mille problemi per l'orario dell'appuntamento: bisogna sapere che se si mandano dei cv, c'è qualcuno che di mestiere li seleziona e poi fa i colloqui e non è detto che possa essere sempre disponibile dopo le 7 di sera", spiega Aida Proietti. Un'altra caratteristica che spesso è citata negli annunci è la "capacità di lavorare in team": "Questo è un aspetto che verifica il selezionatore facendo precise domande al candidato sul tipo di lavoro in precedenza e sulla sua capacità di confrontarsi con gli altri sul posto di lavoro", spiega la head-hunter.

Chiudiamo con l'espressione che a volte spaventa i candidati: "si richiede capacità di lavorare bene anche sotto stress".

"Si tratta di un campanello d'allarme: può darsi che il candidato si trovi davanti a un'azienda nuova, giovane, dinamica, che ha voglia di crescere e che cerca gente disposta a lavorare molto. È bene saperlo, perché questo implica un carico di lavoro pesante e continuo, che di certo non si limita alle 8 ore del contratto", conclude la cacciatrice di teste.
Infine, un ultimo consiglio. Se avete risposto ad un annuncio di lavoro che fa al caso vostro, se vi sembra che il vostro profilo sia "fit" e se ci tenete a fare una buona impressione, quando il selezionatore vi chiamerà per fissare il colloquio siate disponibili, flessibili con gli orari fissati e, soprattutto, evitate di chiedere subito "qual è la paga?"

fonte: Yahoo! Finanza

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