Come funziona il sistema Groupon e chi ci guadagna davvero

In Italia oltre sette milioni di persone ogni mattina ricevono via mail offerte vantaggiose: cene, trattamenti di bellezza, viaggi, abbonamenti in palestra. È il fenomeno del "social buying" — che ha il suo rappresentante più conosciuto in Groupon — che raccoglie in una sorta di social network commerciale una serie di proposte a basso costo da ristoratori, gestori e liberi professionisti: se un numero sufficiente di consumatori acquista il pacchetto offerto allora la vendita va a buon fine. Il risparmio è notevole, fino al 90%, i campi di applicazione i più vari, da quello medico agli sport estremi.

Ma com'è possibile ottenere sconti così notevoli? Poiché sappiamo che nessuno regala niente, cerchiamo di capire come funziona il sistema. A dare qualche consiglio ci ha pensato Help consumatori, dopo un confronto con utenti ed esercenti. Innanzitutto non sempre l'offerta va a buon fine: in alcuni casi basta semplicemente
acquistare con carta di credito, altre volte si devono aspettare 24-48 ore per sapere se è stato raggiunto il numero minimo di richieste. Chi compra ci guadagna sempre, mentre per chi propone l'offerta il beneficio è solo in termini di pubblicità: il ricavo infatti è minimo (se non inesistente), ma è un'occasione per farsi conoscere a tante persone nella propria città. Perchè la comodità delle offerte sta proprio nel fatto di essere mirate solo a chi può raggiungere con facilità il negozio o lo studio medico, per esempio. L'incasso è irrisorio, come hanno spiegato alcuni esercenti: l'offerta è in genere a metà prezzo, una parte (dal 30 al 40%) viene trattenuta dal gestore del sito di social buying (non solo Groupon, ma anche Groupalia e Living Social).

Chi ci guadagna
Per chi utilizza questi buoni sconto sono l'occasione per un forte risparmio, ma è importante fare attenzione alle limitazioni: la maggior parte dei servizi è valida solo in determinati giorni della settimana o per un determinato periodo di tempo. Guardando sui social network c'è chi lamenta di essere stato trattato come un cliente di serie B, anche se basta essere consapevoli di pro e contro dell'offerta acquistata.

Gli effetti commerciali della pubblicità per gli esercenti ancora non sono stati quantificati, mentre è evidente quanto i gestori di questi siti abbiano fatto affari d'oro. Il primo a lanciare l'idea è stato Groupon, nato a Chicago nel 2008, che secondo Forbes ha un tasso di crescita storico, tanto da poter rifiutare la proposta di acquisizione avanzata da Google per 6 miliardi di dollari. Gli utenti sono passati, negli ultimi due anni, da 152mila a oltre 83 milioni e il numero degli addetti è salito da 37 a circa 7.100. Ora la sfida della borsa: l'offerta pubblica iniziale per Grupon, presentata a inizio giugno, era di 750 milioni di dollari. Anche Living Social sta seguendo l'esempio e sta preparando l'entrata in borsa.

fonte: Yahoo! Finanza

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao
Grazie per il tuo post è stato molto utile.

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Ma come guadagna Groupon? Ovvero come fa a sapere che il coupon è stato utilizzato?

 
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