Allarme tatuaggi: rischio tumori per alcuni inchiostri

Allarme tatuaggi cancerogeni: i tattoo potrebbero favorire il rischio di insorgenza di tumori a causa delle sostanze chimiche presenti nei loro inchiostri.

I tatuaggi possono piacere o meno. C’è chi li considera una forma d’arte e chi li associa ad una subcultura guardata, se non con disprezzo, almeno con sospetto. Eppure i tatuaggi, a prescindere dai gusti e dalle opinioni in merito al loro valore estetico, sono percepiti dall’opinione pubblica come sicuri e non pericolosi per la salute, a patto di seguire le norme igieniche.

Secondo la maggior parte dei frequentatori dei tattoo-shop l’unico fattore indispensabile per proteggersi da eventuali problemi era che farfalle, draghi e stelline varie venissero impressi sulla pelle in locali adeguatamente attrezzati e puliti, utilizzando sempre strumentazioni professionali e aghi monouso.

Adesso, però, la statunitense FDA (Food and Drug Administration) come riportato dal DailyMail, ha lanciato un allarme che sta creando scompiglio e scatenando preoccupazioni nel mondo degli appassionati.

Secondo recenti studi, effettuati analizzando gli inchiostri impiegati dai tatuatori, sembrerebbe plausibile ipotizzare l’esistenza (finora sottovalutata) di gravi rischi per la salute, dato che nei suddetti inchiostri è stata individuata la presenza di sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene.

Gli inchiostri usati comunemente negli studi specializzati in tatuaggi (anche a livello altamente professionale) conterrebbero, infatti, numerosi metalli, idrocarburi e ftalati ritenuti cancerogeni e, più in generale, molto pericolosi per la salute del sistema endocrino.

Un esempio lampante è il Benzopirene, sostanza da tempo stigmatizzata per essere cancerogena, contenuta negli inchiostri di colore nero utilizzati per i tatuaggi. Secondo la FDA il famigerato Benzopirene sarebbe infatti in grado di favorire l’insorgenza del cancro della pelle.

Un’altra problematica abbastanza allarmante è quella legata alla possibile dispersione degli inchiostri all’interno del corpo umano in caso di lesioni in prossimità dei tatuaggi oppure alla modificazione subita dagli inchiostri in caso di esposizione al sole (sbiadimento, scolorimento, etc.). Secondo Joseph Braun, epidemiologo ambientale dell’Università di Harvard, non esistono evidenze scientifiche che possano fugare ogni dubbio sulla reale pericolosità degli inchiostri.

Gli inchiostri impiegati nei tatuaggi contengono notoriamente anche numerosi metalli pesanti come piombo, cromo, cadmio, nichel e titanio, che possono causare allergie o provocare patologie più o meno gravi nei soggetti predisposti.

Per il momento la FDA sta studiando le sue prossime mosse anche se, come dichiarato da un portavoce, sono in corso solo degli accertamenti perché le composizioni dei vari inchiostri, non dovendo essere approvate per legge dalla Food and Drug Administration, sono ancora per la maggior parte sconosciute nella loro interezza.

fonte: Yahoo! Lifestyle

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