Se non è proprio una vittoria, almeno è un pareggio agguantato quasi a tempo scaduto, e dunque di quelli che valgono doppio. Ancora una volta la lobby delle farmacie è riuscita a portare a casa il risultato, evitando l’approvazione di un provvedimento sgradito da parte del Parlamento. L’articolo della manovra che consente alle parafarmacie dei centri con più di 12.500 abitanti di vendere i prodotti di fascia C non forniti dal servizio sanitario nazionale, è arrivato in porto in una forma che potrebbe attenuarne molto l’impatto di liberalizzazione.
Che cosa dice il testo definitivo? Che l’Agenzia italiana del farmaco, “sentito il ministero della Salute” (in una versione precedente, poi corretta a penna, si diceva “d’intesa”: formula che sarebbe piaciuta di più ai fautori della liberalizzazione) individua entro 120 giorni un elenco, periodicamente aggiornabile, “dei farmaci che vengono comunque esclusi dalla vendita in ambito commerciale diverso dalle farmacie”.
È stata questa riga a gelare i parafarmacisti, che da anni cercano invano di entrare in un mercato stimato intorno ai due miliardi di euro, a cui attribuiscono un’importanza fondamentale per la loro attività. Non tanto per i 3 mesi di implicito rinvio, quanto per l’incertezza su quel che avverrà dopo.
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Con preghiera di pubblicazione. grazie
Avviso di Garanzia a carico di Luigi Sauro per "Appropriazione Indebita" -
Con preghiera di pubblicazione. grazie
Avviso di Garanzia a carico del Dott. Luigi Sauro per "Appropriazione Indebita"a seguito di un esposto presentato alla Guardia di Finanzaq di Campobasso da parte del Dott.Francesco Mastrantuoni ex "funzionario capo" di Federfarma Molise
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