Una rivoluzione sta per scoppiare davanti ai nostri occhi. Ancora una volta è colpa della crisi economica. Ma non si tratta di una sommossa provocata da operai, che hanno perso il lavoro o dalle tante persone che ormai fanno fatica ad arrivare a fine mese. Lo stravolgimento dell’esistente riguarda le nuove Province. Ed è un cambiamento radicale, pronto a partire. Il decreto legge del Governo Monti, che taglia ben 36 Province, infatti, sarà esaminato nel primo Consiglio dei ministri di novembre. Da quel momento, considerando solo le Regioni a Statuto ordinario, nel Belpaese avremo 50 Province, un numero che comprende anche le dieci Città metropolitane. Sarà la ‘morte civile’ per molti enti locali, che possono raccontare una storia lunga almeno quanto l’Unità d’Italia. E le modifiche non finiscono qui. Presto, infatti, al massimo nei prossimi 6 mesi, si aggiungerà una decina di cancellazioni nelle Regioni a statuto speciale, che potranno godere di una maggiore libertà sulle modalità e sulle scelte.
Le decisioni del Governo sono state annunciate dal ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi. Dovrebbero garantire risparmi da 4,5 miliardi nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014. E disegnano una nuova mappa territoriale. Da Nord al Sud i giochi sono ormai fatti.
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