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A dirlo è la Kitasato University Graduate School of Medical Sciences di Kanagawa, in Giappone, un altro paese come l’Italia dove l’emergenza anzianità si fa sempre più sentire a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Animalisti o no, quanto sostengono i ricercatori dell’Università di Kanagawa è perfettamente in linea con i principi della pet therapy e della bioetica: avere a che fare quotidianamente con un animale domestico aiuta a stare meglio e a sviluppare un tasso di sopravvivenza più elevato rispetto a chi non predilige la compagnia di un amico a quattro zampe.
La ricerca è stata condotta su un campione di 191 individui affetti da disturbi cardiopatici, di età media di circa 70 anni, tra cui diabetici, ipertesi e persone sofferenti di colesterolo alto, e ha dimostrato come il contatto con un animale domestico abbia effetti positivi sul cuore in situazioni di stress emotivo o in presenza delle suddette patologie.
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