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A ragione della sua decisione, il Css ha sottolineato che “allo stato delle conoscenze, sufficienti evidenze per far rientrare le sigarette elettroniche tra i medicinali per funzione”. Il Consiglio Superiore di sanità segnala come opportuno che venga raccomandato che le sigarette non siano utilizzate dalle donne in gravidanza o in allattamento; che ne venga vietato l’utilizzo nelle scuole (al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo); che venga regolamentata la pubblicità di tali dispositivi, al fine di evitare il rischio di induzione al tabagismo e che le ricariche abbiano la chiusura di sicurezza a prova di bambino.
Adesso tocca al Ministero cui il Css raccomanda di costituire un tavolo permanente ove far convogliare le diverse fonti di dati ed osservatori; di progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all’uso di questi strumenti e di promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica.
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