Uno studio ha evidenziato i benefici per mente e corpo di una passeggiata in mezzo alla natura.
Sembra
la cosiddetta scoperta dell'acqua calda, ma è la scienza a certificare
ciò che pensavamo un pò tutti: una passeggiata in mezzo alla natura
produce effetti benefici per il corpo, ma soprattutto per la mente. A
rivelarlo una ricerca del James Hutton Institute, della De Montfort
University e dell'Università del Michigan, coordinato dalla dottoressa
Melissa R. Marselle dell'Edge Hill University. La ricerca è stata svolta
su un campione di 1.991 partecipanti inglesi.
Passeggiare lontani
dai centri urbani, a contatto con la natura, è un vero e proprio
antidepressivo naturale. Certo, chi è colpito da depressione
difficilmente ha voglia di svolgere attività fisica. Anche se si tratta
di una passeggiata. Eppure proprio questa potrebbe costituire una delle
più valide vie d'uscita dalla situazione in cui ci si trova. Una
passeggiata al giorno in un bosco, in campagna, al mare o al lago,
comunque ben lontana dalla città è un valido aiuto contro lo stress
quotidiano. La passeggiata è tanto utile da essere paragonata a un
farmaco antidepressivo. Consigliata soprattutto a chi sta passando un
brutto momento a causa - per esempio - della dipartita di un parente; la
perdita del lavoro o la fine di una relazione sentimentale.
La
testimonianza di quanto possa essere importante una passeggiata in
termini antidepressivi è data dall'analisi di un campione di 1.991
volontari che hanno partecipato al programma inglese Walking for Health,
atto a promuovere l'esecuzione di passeggiate settimanali. Al programma
prendono parte oltre 70'000 escursionisti ogni anno. Le persone che
stavano attraversando momenti particolarmente stressanti nella loro vita
e che avevano preso parte al programma, hanno asserito di riuscire a
fronteggiare la stessa situazione con un umore migliore a seguito delle
passeggiate di gruppo all'aperto. Un grande beneficio alla psiche dei
partecipanti è stato dato proprio dall'ambiente naturale. E' quindi
fondamentale allontanarsi il più possibile dal caos e dall'asfalto
cittadini.
Non solo l'esercizio fisico, ma anche l'interazione
sociale migliora la salute tanto a livello fisico, quanto a livello
mentale. Non bisogna infatti dimenticare che le passeggiate monitorate
erano svolte in ambienti naturali, ma anche in gruppo. Una delle autrici
dello studio, la dottoressa Sara Warber, spiega: "ascoltiamo le persone
dichiarare di sentirsi meglio dopo una passeggiata o l’essere usciti
all’aperto ma non ci sono stati molti studi di grandi dimensioni a
supportare la conclusione che questi comportamenti effettivamente
migliorano la salute mentale e il benessere. Camminare è poco costoso, a
basso rischio, ed è una forma accessibile di esercizio fisico. E si
scopre che se fatto in combinazione con la natura e un gruppo di
persone, può essere un rimedio contro lo stress molto potente, quanto
sottoutilizzato. I nostri risultati suggeriscono che qualcosa di
semplice come l’accoppiare il camminare all’aperto con un gruppo può
migliorare in positivo non solo le emozioni quotidiane delle persone, ma
può anche coadiuvare un approccio non farmacologico per condizioni
gravi come la depressione".
La dottoressa Warber conclude dicendo:
"Dato l’aumento dei problemi di salute mentale e l’inattività fisica nel
mondo sviluppato, siamo costantemente esplorando nuovi modi accessibili
per aiutare le persone a migliorare la loro qualità di vita e di
benessere nel lungo termine. Le passeggiate di gruppo in ambienti
naturali locali possono dare un contributo potenzialmente importante per
la salute pubblica ed essere utili per aiutare le persone ad affrontare
lo stress e fare esperienza nel migliorare le proprie emozioni".
Camminare
nella natura non porta solo vantaggi contro la depressione. Ma risulta
efficacie anche nel ritardare l'insorgenza del cancro; aiuta a
contrastare o evitare sovrappeso e obesità; riduce il rischio di
malattie cardiache; abbassa la pressione; riduce il rischio di diabete;
aumenta le dimensioni del cervello; migliora la memoria; contrasta
l'insorgere di malattie degenerative quali demenza e Alzheimer. Insomma,
per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un
toccasana reale che vale la pena sperimentare su sè stessi.
Sportello dei diritti
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