L’inquinamento è dentro casa: attenzione al benzene

L’aria di casa può essere inquinata. Sembra paradossale, eppure se si guarda con attenzione dentro alle quattro pareti domestiche si possono trovare una marea di agenti inquinanti che vengono da fonti diverse: fumo di sigaretta o di camini, prodotti per la pulizia o per il fai da te, colle e adesivi, solventi, rivestimenti e vernici, arredi nuovi e moquette. Può così accadere che anche in casa ci si trovi a respirare benzene e che l’aria interna sia decisamente inquinata, ammonisce Altroconsumo.

L’associazione ha fatto un’inchiesta all’interno di quattordici appartamenti a Roma, Milano e Genova. E spiega: “Non si tratta di valori particolarmente elevati ma, come sostiene l’Organizzazione Mondiale della sanità, non esiste un limite al di sotto del quale l’esposizione al benzene non comporta rischi per la salute”. Da un lato è il rischio è legato alla possibilità di un’esposizione molto bassa ma prolungata nel tempo, dall’altro c’è il pericolo di esposizione a picchi elevati di benzene, come nel caso dei fumatori. A questo va aggiunto il danno cronico provocato dagli agenti inquinanti presenti in casa e provenienti da diverse sorgenti. Quali sono? Le fonti sono diverse e comprendono fumo di sigaretta o di combustione (camini, stufe, candele e incensi), prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa e prodotti usati per lavoro o hobby – come antiparassitari,colle, adesivi, solventi, stampanti e fotocopiatrici. Ci sono poi i materiali da costruzione (pavimenti, rivestimenti, vernici, soprattutto nelle prime settimane) e gli arredi nuovi, i mobili (spesso contenenti formaldeide, legno truciolato, compensato oppure trattati con antiparassitari), come pure la moquette.

Spiega l’associazione: “La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende da dove provengono, dalla ventilazione della casa, dalle abitudini e dalle attività svolte all’interno delle mura domestiche. L’aria all’interno di un’abitazione è spesso composta da una miscela di sostanze molto variabile. A volte all’interno ci sono concentrazioni di inquinanti superiori a quelli presenti nello stesso momento fuori dagli ambienti chiusi, oppure si trovano sostanze chimiche non rilevabili all’esterno”. Una delle prime precauzioni da prendere è semplice: ridurre le sorgenti di inquinamento aerando gli ambienti (e facendo attenzione al livello di inquinamento del luogo in cui si vive: il ricambio dell’aria va fatto nelle ore di minor inquinamento).

Aggiunge Altroconsumo: “Anche se a basse concentrazioni la presenza di contaminanti negli ambienti chiusi può avere un importante impatto sulla salute e sul benessere di chi ci abita, soprattutto perché passiamo molte ore al chiuso. Per questo motivo sarebbe necessario un monitoraggio anche dell’inquinamento domestico, ma ci vorrebbe anche un’etichetta ambientale dei prodotti e degli standard di riferimento per fornire un’informazione corretta che permetta di scegliere un prodotto al posto di un altro”.

www.helpconsumatori.it

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