Come le banche ricattarono Benedetto XVI per costringerlo a dimettersi

Devo cominciare riconoscendo un mio errore. Nel precedente articolo ho riferito che l’elezione di Bergoglio è stata “il frutto delle riunioni segrete che cardinali e vescovi, organizzati da Carlo Maria Martini, hanno tenuto per anni a San Gallo, in Svizzera”, come ha dichiarato vantandosene uno dei congiurati, il cardinal Dannnels. Mi son detto che una tale congiura modernista invalida la elezione di Bergoglio.

Un lettore, canonista, mi dà giustamente torto: “… Le convenzioni che si compiono fra gli elettori del conclave non producono nullità dell”elezione. A maggior ragione, se fatte prima del conclave. Esistono numerosi precedenti, molti nel tardo medio evo e nel rinascimento, almeno i meglio noti. Anche eventuali  vizi procedurali dell’elezione, dei quali si è occupato il Socci, possono avere rilievo solo se qualche interessato (ovvero elettore) li abbia fatti valere. Il che è positivamente escluso, non esistendo rifiuti di prestare obbedienza da parte di alcun porporato.   Questo, naturalmente, non vale a rendere i fatti di cui si dice moralmente degni, ma è altra materia”

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