Non è il solito luogo comune; frutta e verdura non sono più quelle di una volta. Secondo uno
studio dei ricercatori dell'università del Texas il contenuto di calcio, proteine, vitamina C, ferro, potassio e
riboflavina in questi alimenti è diminuito sensibilmente a partire dal 1950, con un crollo del 40% negli ultimi vent'anni. Si chiama "effetto diluizione", la frutta diventa più ricca di acqua e di quella parte fibrosa chiamata "pith" (come la parte interna della buccia dell'arancio che solitamente si butta) mentre diminuisce il contenuto di vitamine e nutrienti. Questo solo per assecondare le richieste del commercio che vuole raccolti abbondanti, frutta facilmente trasportabile, con un bell'aspetto e che pesi molto - d'altronde i commercianti vengono pagati a peso e non in base al contenuto di vitamine. Inoltre le suddette necessità commerciali costringono gli agricoltori a raccogliere frutta e verdura prima che questa maturi al sole, non permettendogli così di sviluppare tutte le sostanze così importanti per il nostro organismo. I frutti vengono poi fatti maturare grazie ad un ormone naturale, l'etilene, che non può certo sostituire la fondamentale azione del sole.
Ma non finisce qui. Fra le cause dell'impoverimento di frutta è verdura c'è anche lo sfruttamento del suolo, l'utilizzo di fertilizzanti, e anche i cambiamenti climatici - l'aumento dei livelli di anidride carbonica nell'aria è causa, ad esempio, della diminuzione dei valori di zinco.Soluzioni possibili? Sicuramente coltivare il proprio orticello, ma per chi non ne avesse la possibilità materiale, la scelta obbligata passa per i prodotti da agricoltura biologica o che comunque pongano maggiore attenzione alla sostenibilità della produzione e alla maturazione della frutta come "Dio comanda". E' stato riscontrato infatti, che arance coltivate con metodi biologici hanno un contenuto più alto di vitamine rispetto alle stesse arance trattate con i fertilizzanti, oltre a una maggiore presenza di antiossidanti, polifenoli ed enzimi.
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