
Gli scienziati però non sapevano «cosa» esattamente sia successo. Ora, grazie a uno studio americano, è stato dato nuovo sostegno scientifico all'ipotesi che fu una serie di meteoriti cadute sul Nord America a cambiare in modo definitivo la condizioni di vita del continente. Questa ipotesi «apocalittica» è sostenuta da nuovi indizi che, secondo gli scienziati dell'Università dell'Oregon, sono una prova: nanodiamanti.
È quanto gli scienziati dell'Oregon Univesity sostengono in uno studio pubblicato sulla rivista Science. Secondo lo studio furono una serie di meteoriti a portare in Nord America all'estinzione dei mammuth e degli altri mammiferi della Era Glaciale. Secondo l'ipotesi, unanimemente condivisa dagli studiosi, l'estinzione dei mammuth e di altri mammiferi preistorici cominciò a partire da 13mila anni fa e fu provocata da un evento che modificò in modo radicale le condizioni di vita sulla Terra.
Quale fosse quell'evento, se un grande terremoto, un maremoto o un cataclisma di altra natura non era dato sapere. Ora secondo Douglas J. Kennett, archeologo della University of Oregon, c'è la prova: fu una pioggia di meteoriti a creare le condizioni che portarono alla fine dei mammuth. A fornire supporto scientifico a questa ipotesi sono le microscopiche tracce di diamanti rinvenute negli strati di roccia dei diversi punti del Nord America in cui si presume sia avvenuto l'impatto. In ognuno di essi è stata riscontrata la presenza di diamanti microscopici.
Solo le temperature generate da un impatto con grandi meteoriti possono generare diamanti di quella natura. Quelle rocce risalgono a 12.900 anni fa, esattamente l'epoca in cui scomparvero i Clovis, i mammuth e gli altri grandi mammiferi terrestri dell'Era Glaciale. Da qui, secondo gli autori dello studio, la conclusione logica: fu una pioggia di meteoriti a modificare le condizioni climatiche che portarono alla scomparsa del mammuth.
La teoria, affascinante, non è unanimemente condivisa, ma secondo quanto riporta Science manca al momento una ipotesi altrettanto credibile che la possa chiaramente confutare.
fonte: www.ilmattino.it
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