Il celacanto è un pesce preistorico che si era creduto estinto fino al secolo scorso. Esistono due specie di celacanto la latimeria chalumnae e la latimeria menadoensis.
La latimeria chalumnae fu scoperta nel 1938 in Sudafrica, quando Mayore Courtenay Latimer responsabile del Museo East London, individuò il celacanto fra alcuni pesci pescati da un motopeschereccio sul fiume Chalumna, scoperta che è stata descritta dettagliatamente in un interessante libro intitolato appunto “La storia del celacanto”. Prima di questa data si pensava fosse estinto nel cretaceo e basandosi sullo studio dei fossili, veniva considerato l’anello di congiunzione tra i pesci e i vertebrati terrestri, perché sembravano dotati di un abbozzo di polmone, quindi venivano considerati una specie intermedia tra i pesci e i rettili.
Il celacanto oggi vive nell’Oceano Indiano, fra le Comores e il Madascar, in Sud Africa e in Indonesia.
E’ un pesce di grosse dimensioni e può arrivare fino ai due metri di lunghezza e gli 80 Kg. di peso. Vive in media 60 anni, preferisce nuotare in profondità e predilige andare a caccia durante la notte. Si nutre di anguille, razze, piccoli squali e calamari. Nuotano in modo particolare, in quanto muovono le pinne a coppia, o le due anteriori, le pettorali o le due posteriori le pelviche. Le femmine hanno un periodo di gestazione di tre anni.
La latimeria menadoensis, invece fu scoperta ancora più recente, si arriva al 1997, in Indonesia, quando due turisti, i coniugi Erdmann, scoprirono in un mercato nell’isola di Sulawesi, un pesce che sembrava Gombessa, una specie di pesce chiamata da loro Re del Mare. In realtà si resero conto che era solo una somiglianza, infatti il colore non era blu ma marrone. Successivamente con alcune ricerche sul DNA, i ricercatori scoprirono che la specie era anche diversa dalla latimeria chalumnae e fu chiamata latimeria menadoensis.
In epoca preistorica i celacanti erano di diverse specie, oggi ne rimangono due, la latimeria e la chalumnae. Queste specie naturalmente si sono evolute nel corso dei secoli, difatti dai reperti studiati, solo i fossili più recenti, quelli che risalgono al cretaceo, sono simili alle due specie attuali.
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