Il 'Sucre' la nuova moneta sud americana

Si è concluso da pochi giorni a Caracas il summit straordinario dei paesi aderenti all'ALBA (Alternativa Bolivariana para las Américas) composta da Venezuela, Bolivia, Nicaragua e Cuba a cui si deve aggiungere l'Honduras, presente come osservatore ma prossimo all'incorporazione nell'alleanza.

Dopo aver ribadito che la crisi finanziaria verrà affrontata e risolta attraverso il socialismo, è stata annunciata la creazione di una moneta unica che dovrà servire per affrancarsi dal dollaro nelle transazioni commerciali.

Il nome della nuova valuta sarà SUCRE (sistema unitario de compensación regional) e dovrebbe diventare operativa già dal 2009, secondo quanto dichiarato dal presidente venezuelano Chavez, anche se poi nelle dichiarazioni di intenti finali non è stata specificata una data precisa.

Il nome richiama anche Antonio José de Sucre, eroe delle guerre di indipendenza sudamericane che dà il nome, tra gli altri, anche ad uno stato venezuelano e ad una città boliviana.

Naturalmente prima di diventare una moneta vera e propria dovranno passare alcuni anni nei quali sarà soltanto una valuta contabile che si dovrà appoggiare alle riserve internazionali dei soci, ma che potrà già sostituire il dollaro nelle transazioni.

A tal proposito il Venezuela ha garantito l'appoggio economico con un apporto iniziale di 500 milioni di dollari.

Anche in merito alle misure da prendere per contrastare la crisi internazionale, a parte la solita propaganda, la riunione non ha fatto altro che rimandare eventuali decisioni al prossimo incontro già fissato per il mese in corso.

Nel corso della discussione Chavez ha voluto sottolineare che i paesi del Sudamerica sapranno dare la loro risposta alla crisi senza attendere le decisioni "....del G20 o G21 o G quel che sia...".

Attualmente l'ALBA non ha organi esecutivi che possano attuare le decisioni prese dai soci, inoltre lo strapotere economico interno del Venezuela (Chavez è stato anche il suo ideatore in risposta ad altri trattati che vedevano gli Usa come protagonisti) secondo alcuni analisti potrebbe giocare un ruolo negativo nel processo di integrazione vista la difficoltà di prendere decisioni che possano essere vantaggiose anche per i piccoli paesi aderenti.

Articolo del 16 dicembre 2008 - www.venexie.org

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