Già nell’immediato dopoguerra si pronosticava l’esaurimento dei giacimenti petroliferi entro la fine del secolo.
Poi gli eventi hanno spostato questa data, principalmente grazie alla scoperta di nuovi giacimenti.
Disegnando un grafico che indica l’utilizzo del petrolio sul pianeta, si visualizza una curva in costante crescita a partire dalla fine dell’Ottocento ad oggi, salvo gli anni delle crisi petrolifere.
Ebbene oggi sembra che il picco sia stato raggiunto, gli utilizzi del petrolio attuali sono gli stessi del 2004 e, a detta degli studiosi più eminenti, da questo momento inizierà una discesa costante fino all’esaurimento definitivo delle scorte.
Negli anni 70 vennero scoperte fonti di approvigionamento tali da garantire greggio per molti anni.
Oggi nonostante si continui a trovare petrolio, specialmente sotto il fondale marino, non si riesce ad invertire la tendenza poichè la quantità di combustibile fossile scoperta è inferiore ai consumi attuali.
A detta degli esperti si potrà prolungare la vita utile dell’oro nero soltanto scegliendo di estrarlo da fonti particolarmente costose, che in ogni caso faranno lievitare il valore di mercato.
Ma, in buona sostanza, che il picco arrivi oggi o fra 10 - 15 anni, sembra che ormai il momento di rivolgersi completamente sembra arrivato. E partire già da oggi è più che mai fondamentale.
Le quote mondiali di produzione da fonti rinnovabili sono inferiori al 10% del totale e la loro crescita è un elemento strategico nei prossimi anni. Secondo studi recenti sembra che paghi maggiormente la costruzione di grandi centrali piuttosto che ottenere micro - risparmio dai singoli utenti.
In questa situazione appare chiaro che debbano giocare le loro carte il solare termodinamico a concentrazione e l’eolico kitegen.
Le prime sono la forma di energia solare più evoluta che può concretamente puntare a diventare estremamente concorrenziale con il petrolio, in termini di costi e di efficienza.
L’eolico kitegen è invece una tecnologia ancora in via di sperimentazione che perà promette costi molto inferiori all’eolico tradizionale, e rese impensabili per i comuni aerogeneratori.
La rivoluzione tanto attesa, sembra già iniziata.
fonte: www.nonsolosolare.it
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