Sono naturali gli antiossidanti che proteggono la salute del cuore dagli attacchi di colesterolo e radicali liberi.
Ecco quanto sostiene il dr. Jean-Max Rouanet, coordinatore di un team internazionale di ricercatori che fanno capo all'Università di Montpellier (Francia), l'Università di Parma e l'Università di Glasgow (Uk).
Lo studio, condotto su criceti caratterizzati da alti livelli di colesterolo nel sangue, ha voluto studiare gli effetti dei succhi estratti da mirtilli, lamponi, fragole e dal tè nero e verde sui livelli di colesterolo.
I criceti sono stati scelti perché, suggerisce il dr. Rouanet, lo sviluppo dell'aterosclerosi è simile a quello che avviene negli esseri umani. Per questa ricerca ne sono stati utilizzati 60, poi suddivisi in 6 gruppi da 10.
Agli appartenenti ai diversi gruppi è stata somministrata una dieta ad alto tenore di grassi abbinata all'assunzione rispettivamente di: succo di lamponi, di fragole, di mirtilli, di succhi di frutta di una nota azienda britannica, di tè nero e verde e di sola acqua per il gruppo di controllo. La dose fornita era l'equivalente di 270 ml di supplementi antiossidanti per una persona di 70 kg di peso. Il test è durato 12 settimane.
Al termine del periodo di trial i risultati hanno evidenziato che i supplementi più attivi sono stati il succo di lamponi e il tè verde, i quali hanno portato a una riduzione dei depositi di grasso nella vena aorta fino al 96%. Il contenuto di polifenoli, tuttavia varia da succo a succo e spesso le combinazioni di uno o più succhi in abbinamento al tè verde offre i risultati migliori.
Commentando i risultati, gli scienziati, hanno dichiarato che un moderato consumo di succhi di frutti di bosco e di tè può aiutare a prevenire lo sviluppo precoce dell'aterosclerosi, una malattia che provoca l'indurimento delle arterie e che è causa di numerosi decessi ogni anno in tutta Europa.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Food Chemistry" - Volume 118, Issue 2, Pages 266-271 – "Berry juices, teas, antioxidants and the prevention of atherosclerosis in hamsters".
fonte: La Stampa
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