Oceani più acidi - a rischio specie marine e non solo

Tagli ''profondi e immediati'' alle emissioni di gas serra ''sono indispensabili per dare uno stop all'acidificazione degli oceani e impedire l'estinzione di massa delle specie marine, l'insicurezza alimentare e gravi danni per l'economia mondiale''.
Questo l' appello-allarme lanciato dal vertice Onu sul clima a Copenaghen, giunto oggi al suo quarto giorno di lavori, dall' Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn).
Nel rapporto l'Iucn fa il punto sulle piu' recenti scoperte scientifiche di acidificazione degli oceani e ne precisa le azioni che sono urgentemente necessarie per fermare la sua accelerazione. L'oceano fornisce circa la meta' delle risorse naturali della Terra, assorbe anche il 25% di tutta l'anidride carbonica emessa ogni anno, e produce la meta' dell'ossigeno che respiriamo.
Ma l'acidita' degli Oceani e' aumentata del 30% in 250 anni, ovvero con l'industrializzazione. Se i livelli di CO2 nell'atmosfera continuassero ad aumentare con questo trend, l'acidita' potrebbe crescere del 120% entro il 2060, un livello mai raggiunto in 21 milioni anni. Entro il 2100, il 70% dei coralli verra' esposto ad acqua corrosiva. Un pericolo per tutta l'umanita' visto che precedenti episodi di acidificazione degli oceani sono stati collegati alle estinzioni di massa di alcune specie, ed e' ragionevole supporre, afferma l'Iucn, ''che ora le stesse condizioni potrebbero portare alle stesse conseguenze''. Secondo il rapporto ''non c'e' piu' dubbio che l'oceano e' in fase di profondi cambiamenti che avranno un impatto su molte vite umane ora e nelle generazioni futire, a meno che non si agisca con rapidita' e decisione''. ''Tale fenomeno puo' essere meglio descritto come il gemello cattivo del cambiamento climatico'', spiega Dan Laffoley, editor della guida, Vicepresidente Iucn della Commissione mondiale sulle aree protette. ''Abbiamo voluto realizzare questa guida sui tanti modi con cui l'acidificazione degli oceani puo' alterare il funzionamento dell'oceano viste le possibili conseguenze devsatanti di tale fenomeno.
Ma ci auguriamo anche che questa guida possa funzionare da campanello d'allarme per i decisori perche' possano mettere al centro delle discussioni anche gli oceani''.

fonte: ANSA

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