Se lo si volesse distendere dalla testa alla coda bisognerebbe salire al sesto o al settimo piano di un palazzo. Tanto è lungo il "pesce serpente" ripreso dalle telecamere di un sottomarino senza pilota durante una ricerca condotta da scienziati dalla Louisiana State University.
La ripresa è stata realizzata nel Golfo del Messico, una delle aree più battute al mondo per la ricerca petrolifera.
Il pesce serpente, il cui nome scientifico è Regalecus Glesne, si è mostrato davanti alla telecamera a circa 1.500 metri di profondità ed è stato seguito per circa cinque minuti prima che scomparisse nuovamente negli abissi. Dalle riprese eseguite in diversi punti rispetto al suo corpo si è potuto stabilire che è lungo 17 metri. Fino ad oggi si ipotizzava che tale pesce potesse raggiungere una lunghezza massima di circa 10-11 metri, visto che gli esemplari pescati superano solo eccezionalmente i 7-8 metri.
Da molti è chiamato anche il re delle aringhe in quanto alcune volte lo si ritrova in prossimità di banchi di aringhe. Si presenta con un corpo nastriforme e privo di squame. Si tratta di una specie batipelagica che vive tra la superficie e i 3.000 metri di profondità. Per le sue caratteristiche è stato dapprima considerato un animale leggendario, ma poi è stato catturato e a quel punto biologi marini e scienziati si sono spiegati i tanti avvistamenti di "mostri marini" un po' in tutto il mondo.
leggi il resto dell'articolo su Repubblica.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento