Il Codacons contro i sacchetti bio - sono più piccoli e costano troppo

Buste più piccole e costi raddoppiati per i consumatori. E' l'effetto del provvedimento che ha introdotto l'obbligo dei sacchetti biodegradabili, ottimo per l'ambiente, che si è trasformato - stando alle migliaia di segnalazioni ricevute dal Codacons - in una colossale fregatura per i consumatori italiani. In base ad una indagine pubblicata oggi sul blog www.carlorienzi.it, infatti, emerge come le nuove buste della spesa siano mediamente più piccole del 30% rispetto ai vecchi sacchetti di plastica, e il loro costo si sia quasi raddoppiato, passando da una media di 5-6 centesimi di euro ad un prezzo che varia tra i 9 e i 10 centesimi di euro cadauna.

Non solo: gli utenti denunciano come le nuove buste siano anche poco resistenti, ed emanino un odore sgradevole. Ma il blog del presidente Codacons www.carlorienzi.it fornisce anche dei numeri interessanti: in Italia si utilizzano mediamente 20 miliardi di buste all'anno, ossia 300 sacchetti a cittadino. Ciò equivale - considerando i prezzi medi sopra citati - ad una spesa procapite che se nel 2010 era pari a 15/18 euro annui, a partire da quest'anno sarà pari a 27/30 euro su base annua, ossia un rincaro compreso tra il 66% e l'80%. Un business che da solo vale la bellezza di 2 miliardi di euro all'anno!!

Se poi consideriamo che le buste sono più piccole e meno resistenti - si legge ancora - la spesa annua a cittadino arriverà a quota 50 euro.

Da qui nasce l'iniziativa lanciata dal Codacons attraverso il blog www.carlorienzi.it "boicottiamo le buste della spesa": si tratta di rincari inaccettabili e ingiusti, considerato che i sacchetti della spesa che riportano il marchio del supermercato dovrebbero essere gratuiti per i consumatori - si legge sul blog - Di qui l'invito a tutti i cittadini a boicottare le buste della spesa, portandosi direttamente da casa sportine, sacchetti di tela, borse e qualsiasi altro involucro capace di contenere la nostra spesa, così da evitare di regalare soldi alla grande distribuzione, difendere l'ambiente e ottenere a fine anno un risparmio non indifferente, costringendo al tempo stesso i supermercati a rivedere la loro folle politica.

fonte: Adnkronos

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