Censimento 2011 - su Facebook una protesta senza fondamento

Dal 9 ottobre è possibile partecipare al 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, un rito che si compie ogni 10 anni, da quando esiste l'Italia come nazione, cioè dal 1861, e che consente di raccogliere dati preziosi sulle caratteristiche del nostro Paese. Il questionario può essere compilato on line o in versione cartacea ed entrambe vanno riconsegnate dal 10 ottobre al 20 novembre. Chi ha scelto la versione cartacea, dovrà riconsegnare il questionario compilato negli uffici postali o nei Centri di raccolta allestiti dai Comuni. In caso di dubbi o difficoltà sulla compilazione, è possibile consultare la guida alla compilazione, sul sito censimentopopolazione.istat.it, o chiamare il numero verde gratuito 800.069.701, oppure rivolgersi a uno dei 215 "Census point", punti informativi allestiti in centri commerciali, cinema e stazioni ferroviarie dei primi 100 Comuni più popolosi d'Italia.

Ma nonostante l'utilità del Censimento, anche qui c'è chi intende "ribellarsi". Un messaggio che circola in questi giorni su Facebook dice: "Compilate il censimento ma non mettete tutto ciò che vi chiedono scrivete solo quanti siete in famiglia e basta, poi scriveteci per gli altri dati mi avvalgo del diritto alla privacy... non devono sapere i cavoli vostri". E poi: "il censimento serve solo per vedere quanto è cresciuta la popolazione, e basta, le altre cose sono fatti vostri personali e nessuno ha il diritto di metterci il naso".

La protesta non ha fondamento. Infatti, l'istituto che cura il censimento, Istat, visto che raccoglie i dati costantemente, in ogni occasione è tenuto a rispettare il segreto statistico e il segreto d'ufficio, in base al Decreto legislativo n. 322 del 1989, quello che ne regolamenta le attività. La regola principale è che i dati raccolti possono essere utilizzati solo per fini statistici e non possono essere comunicati ad altre istituzioni o persone, se non elaborati e pubblicati sotto forma di tabelle e in modo tale che non sia possibile alcun riferimento a persone identificabili. Inoltre c'è la principale legge in materia di privacy, il Decreto legislativo n. 196 del 2003, che fa da riferimento. Ma nella storia dell'Istituto statistico non ci sono mai stati episodi che possano far ritenere le sue attività lesive dei diritti dei cittadini.

Va ricordato piuttosto che la compilazione del censimento è obbligatoria per legge, ma soprattutto che tale atto è un dovere civico per tutti, essendo i dati ricavati con tale strumento indispensabili per molte funzioni diverse, dalla conoscenza del territorio alla definizione delle circoscrizioni elettorali, dalla valutazione dei rischi sismici alla ricerca scientifica. E molto altro ancora. Perciò il modo migliore per proteggere la propria famiglia è fare il proprio dovere come cittadini.

fonte | Yahoo! Notizie

Nessun commento:

 
Copyright © 2016. sottovoce.360.
Design by Herdiansyah Hamzah. & Distributed by Free Blogger Templates
Creative Commons License