I rischi della sigaretta elettronica

È pesante, rigida, fredda, ha un led ridicolo su un'estremità che si accende di rosso neanche fosse una luce di natale. Non produce fumo, non lascia il suo inconfondibile olezzo su dita e vestiti, ma nemmeno si consuma, quindi non la puoi usare come unità di tempo ("una sigaretta e torno"). Tecnicamente si può fumare ovunque, in più sta diventando di tendenza, da quando una serie di personaggi della scena rock-alternative hanno cominciato a mostrarsi nei luoghi pubblici con un'elegante Revolver appesa alle labbra.

La star in questione si chiama sigaretta elettronica (o e-cigarette per i più trendy), ed è attualmente materia di infuocato dibattito. C'è chi la considera un'invenzione rivoluzionaria, che ridurrà le 600mila morti provocate dal fumo ogni anno, e chi invece ritiene sia un dispositivo inutile ai fini medici o addirittura pericoloso per la salute.

Per chi non ne avesse mai tenuta una fra le dita: la sigaretta elettronica ha la forma e la dimensione di una normale sigaretta ed è costituita da una cartuccia contenente una soluzione di glicole propilenico, glicerolo e nicotina (in corrispondenza del filtro), un atomizzatore che ha la funzione di riscaldare la soluzione e vaporizzarla e una batteria ricaricabile.

Sulla carta, questo surrogato di sigaretta consente una notevole riduzione del rischio tossicologico legato al fumo di sigaretta. L'assenza di una combustione vera e propria infatti fa sì che l'e-fumatore non si riempia i polmoni (e quelli di chi lo circonda) di monossido di carbonio, idrocarburi policiclici aromatici, benzopirene e altre sostanze dannose.

Eppure, a oggi in molti paesi del mondo le sigarette elettroniche sono bandite (per esempio in Brazile e in Canada) o richiedono tassativa prescrizione medica (Nuova Zelanda). Questo perchè, data l'introduzione recente di questi dispositivi, ancora non esistono prove sufficienti che dimostrino che le sigarette elettroniche non comportino danni alla salute. Diversi studi hanno riscontrato, in alcune cartucce di sigarette elettroniche attualmente in commercio, sostanze potenzialmente cancerogene come le nitrosammine specifiche del tabacco (Tsna) e nocive come il glicol dietilenico. Sebbene in molti prodotti non si sia riscontrata alcuna traccia di queste sostanze, alcuni studiosi evidenziano comunque il pericolo rappresentato dalla nicotina stessa che, in questo modo, potrebbe essere assunta in dosi assai superiori a quelle contenute in una normale sigaretta (alcuni parlano addirittura di rischio di avvelenamento da nicotina).

Ma la questione su cui si stanno concentrando il grosso delle ricerche non riguarda tanto i rischi per la salute, quanto il problema sanitario globale che nel 2003 ha portato allo sviluppo della prima e-cigarette: la dipendenza da nicotina.

Nel 2008, l'Organizzazione mondiale della sanità aveva ufficialmente invitato i produttori di sigarette elettroniche a non pubblicizzare i propri prodotti come rimedi per il trattamento della dipendenza da fumo di sigaretta. "Se i commercianti di sigarette elettroniche vogliono aiutare i fumatori a smettere, allora è necessario che conducano studi clinici e analisi di tossicità", aveva dichiarato Douglas Bettcher, direttore della Tobacco Free Initiative presso l'Oms: "Finché non lo fanno, l'Oms non può considerare la sigaretta elettronica come una terapia sostitutiva per la nicotina appropriata". La scorsa settimana il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha firmato un provvedimento che proibisce la vendita di sigarette elettroniche ai minori di 16 anni, poiché "allo stato attuale mancano le conoscenze relativamente alla maggior parte dei sistemi elettronici in questione, sugli effetti sulla salute dei composti organici e dei prodotti per la vaporizzazione in essi utilizzati".

Dal 2008 a oggi sono stati condotti un certo numero di studi volti a testare l'efficacia della sigaretta elettronica nel trattamento del tabagismo. Tra questi, uno in particolare ha ricevuto parecchia attenzione da diversi organi stampa che non hanno esitato a parlare di "efficacia confermata della sigaretta elettronica". La squadra guidata da Riccardo Polosa dell'Università di Catania ha pubblicato lo scorso maggio i risultati di uno studio condotto su 120 fumatori abituali che già seguivano una terapia sostituiva a base di cerotti alla nicotina. I soggetti sono stati divisi in due gruppi, uno ha sperimentato una terapia a base di sigarette elettroniche, l'altro invece è stato utilizzato come gruppo di riferimento. Dopo 24 settimane, tra i soggetti che avevano manifestato in partenza una maggiore dipendenza comportamentale dal fumo di sigaretta (valutata tramite il metodo Gnsb), il 66,7% aveva smesso di fumare, un tasso più di tre volte superiore a quello del gruppo di riferimento (19,2%). Questo settembre, Polosa e colleghi hanno confermato questi risultati in un ulteriore studio pubblicato sulla rivista BMC Public Health.

Ma allora sigarette elettroniche funzionano? Calma, la risposta corretta è: dipende. Quello che molti si sono dimenticati di sottolineare, è che le sigarette elettroniche utilizzate dal'equipe dell'Università di Catania non contenevano nicotina. Questo significa che i risultati di Polosa e colleghi, pur incoraggianti, non valgono per tutte quelle marche di sigarette elettroniche (la maggior parte) che a ogni tiro dispensano generose boccate di nicotina.

Del resto il vero problema, parlando di dipendenza da nicotina, risiede proprio nella sua modalità d'assunzione. Come fa notare il neurobiologo David J.Linden nel suo The Compass of Pleasure, l'80% circa di chi prova a fumare sigarette ne diventa dipendente. Questo in parte perché le sigarette sono legali e relativamente economiche, certo, ma c'è un altro fattore. A differenza degli eroinomani, che tendenzialmente lasciano passare ore tra una dose e l'altra, i tabagisti forniscono nicotina al cervello in continuazione, per gran parte del giorno, stimolando i centri neurali del piacere con piccole dosi alla volta. Questa modalità di assunzione rende enormemente più rapido l'apprendimento associativo che, nel cervello del fumatore, connette il fumo di sigaretta, il gesto di fumare, l'aroma e l'immagine stessa di una sigaretta con la sensazione di piacere provocata dalla nicotina.

Per questo nello studio di Polosa i soggetti che più hanno tratto beneficio dalla terapia con sigaretta elettronica sono quelli in cui la dipendenza comportamentale era più marcata. Alla dipendenza da nicotina ci pensavano i cerotti, alla dipendenza comportamentale (la ritualità dell'accendersi sigarette) ci pensavano le sigarette elettroniche senza nicotina. In quest'ottica, le sigarette elettroniche contenenti nicotina avrebbero il solo effetto di barattare una dipendenza (dal tabacco) con un'altra (dalla sigaretta elettronica), senza realmente risolvere il problema.

Non stupisce, perciò, che i grandi produttori di sigarette elettroniche oggi non fanno salti mortali per sottolineare la presunta qualità terapeutica e transitoria dei loro dispositivi, anzi alcuni assomigliano più a penne stilografiche di lusso che a sigarette mediche. E a giudicare dal numero di persone che, dopo aver provato una sigaretta elettronica, ne diventano dipendenti, sembra quasi che quello che era nato come un rimedio potrebbe trasformarsi in un nuovo modo di smerciare nicotina a livello globale. E a un prezzo più alto.

fonte | Wired.it

9 commenti:

ugo ha detto...

mi dispiace io non sono d'accordo con quello che hai scritto e ti porto il mio esempio fumavo 50 sigarette al giorno a volte 60 quando ero di notte sono medico ospedaliero adesso e' piu di un anno che svapo non ho piu la tosse respiro mille volte meglio la macchina non puzza, nemmeno la mia stanza e spendo meno della meta di quello che spendevo prima .
la nicotina e' sicuramente dannosa e tachicardizzante e vasocostrittrice ma non e' quella piu dannosa nelle sigarette abbiamo un fumo a circa 400 gradi monossido di carbonio catrame e circa mille sostanze diverse tra cui tante dannose per l'organismo . La sigaretta elettronica non fa fumo ma vapore che a stento arriva a 70 gradi il liquido me lo preparo io con glicole propilenico glicerolo e aromi naturali + nicotina in concentrazione del 10 per cento e ci sono ditte italiane serie che vendono eliquid certificati e stanno anche effettuando studi sulla citotossicita dei loro eliquid aromatizzati in confronto con una sigaretta tipo marlboro e le differenze sono nette io penso che prima di dare informazione errata bisogna essere sicuri di quello che si dice ugo attanasio

Unknown ha detto...

Concordo pienamente con il Sig. Ugo e vorrei controbattere la frase "smerciare nicotina ad un prezzo più alto": non è assolutamente vero, visto che a fronte di una spesa iniziale di circa 110 € inclusi vari aromi e 2 e-cigarette, oramai è oltre un mese che svapo (e vi assicuro che sono ancora a metà dei prodotti) e io svapo parecchio, anche perchè ero nell'ordine delle 50 sigarette al giorno. Non serve che faccia i conti in termini di risparmio, oltre tutti i vantaggi già sottolineati dalSig. Ugo nel commento precedente.
Saluti

Unknown ha detto...

Ma chi è che ha scritto questo articolo fazioso????ma cosa dici???ma dove vivi???ma per caso sei un fumatore o uno dei soliti...mi han detto...ho letto...ho sentito....ma informati meglio...siamo proprio in italia e facciamo pena....

Unknown ha detto...

Ma chi è che ha scritto questo articolo fazioso????ma cosa dici???ma dove vivi???ma per caso sei un fumatore o uno dei soliti...mi han detto...ho letto...ho sentito....ma informati meglio...siamo proprio in italia e facciamo pena....

MC360 Corporation ha detto...

Salve a tutti io uso da 3 giorni la siga elettronica ma pur essendo a 18 di nicotina sento il bisogno della sigaretta,mi direste per favore dove trovare i liquidi indicati nei commenti graziecomunque 5 euro a settimana contro i 140 euro direi sono un risparmio in 3 in casa ogni mese al tabaccaio vanno 1500 euro fatevi due contipensate se fossi dipendente non vivremmo .....

MC360 Corporation ha detto...

Salve a tutti io uso da 3 giorni la siga elettronica ma pur essendo a 18 di nicotina sento il bisogno della sigaretta,mi direste per favore dove trovare i liquidi indicati nei commenti graziecomunque 5 euro a settimana contro i 140 euro direi sono un risparmio in 3 in casa ogni mese al tabaccaio vanno 1500 euro fatevi due contipensate se fossi dipendente non vivremmo .....

Anonimo ha detto...

c'è da dire che la sigaretta elettronica è una grandissima invenzione, in questo articolo stai criticando i liquidi (cosa non vera che siano tossici, a parte la nicotina che è comunque in dosi veramente minimizzate rispetto la sigaretta dove trovi 0,8 mg per sigaretta mentre nei liquidi già fatti - io parlo di quelli Smooke dato che compro alla smooke - la proporzione sta a 0,9 ml/l o 1,8 ml/l, cioè più o meno l'equivalente della nicotina presente in 2 sigarette, con la differenza che con un flacone ci fumi per 10 giorni, riguardo le altre sostanze presenti, non credo che gli aromi possano far del male all'organismo e la glicerina vegetale è la stessa che si può trovare nei cibi e l'organismo stesso produce glicerina animale) quindi non vedo cosa ci sia di sbagliato nella sigaretta, puoi farteli da solo se non ti stanno bene quelli in commercio o ti puoi respirare solo h2o, ma da quì ad aprire un dibattito sulla sigaretta elettronica, scusa il termine, è da stupidi. Ti spiego anche il perchè: comunque sia di sicuro è sempre meno dannosa della sigaretta di tabacco, non dai fastidio ai non fumatori, riacquisti capacità fisiche che ormai avevi perso come l'olfatto e il gusto, fai un favore alla gola e ai polmoni e anche le tue tasche ti ringraziano. Per di più tutte quelle cicche per strada o comunque da smaltire, non ci sono più e quelle per smaltirsi hanno bisogno di tanto tempo per non parlare dell'impatto ambientale che provocano.

Unknown ha detto...

anchio sulla base della mia esperienza di fumatore per 25 anni a quaranta sigarette al giorno mi unisco ai pro-sigaretta elettronica,ho smesso da 1 anno e sono passato alla sig.elettronica respiro molto meglio non ho avuto tosse motivi che mi avevano spinto a provare questa opportunità.Mi sento meglio e la puzza di fumo che si attaccava a mè e agli ambienti in cui vivevo non ci sono più anzi il mio olfatto è migliorato di molto. Trovato l'aroma giusto al mio gusto la preferisco alle bionde normali e la consiglio.

Jie Janet ha detto...

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