Terremoti - quello in Emilia è il sesto dal 2002 sopra i 5.5

La cronaca della giornata è drammatica. Due forti scosse, la prima alle 9 del mattino, la seconda alle 12.56, hanno colpito l'Emilia Romagna replicando il fenomeno già visto lo scorso 20 maggio. Dal punto di vista dei danni la situazione è peggiore: più alto il numero dei morti, più ingenti i crolli di palazzine private e di capannoni industriali con un impatto difficile da riassorbire per l'intero tessuto produttivo di una delle regioni più ricche del paese. La situazione è a dir poco sorprendente per quanti conoscono la sismicità della zona, per secoli ritenuta bassa.

Gli esperti sono stati colti di sorpresa perché il fenomeno è nei fatti inedito. Giovanni Gregori, geofisico del Cnr, ha confermato ciò che era stato già anticipato in mattinata da Gianvito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi (Cng): non si vedevano terremoti di questa entità in quella zona da oltre 400 anni fa. Siamo dunque di fronte alla manifestazione di un macro cambiamento nella sismicità del nostro paese. Secondo Gregori: "La penisola italiana si sta riorganizzando dal punto di vista geologico, succede con tempi secolari. In quella zona, terremoti di tale intensità si sono registrati mezzo millennio fa. L'Italia è come una sbarra rettangolare compressa dall'Africa, nel giro di qualche decina di milioni di anni verrà schiacciata alla penisola balcanica. Ha dei punti di attrito che periodicamente si rilasciano. Le zone con maggiore sismicità sono quattro: Irpinia, l'Aquilano, l'Umbria e il Friuli. C'è da augurarsi ci siano tante scosse più è il numero, meno l'intensità e la quantità che si accumula".

Ma in Italia i terremoti stanno aumentando? Difficile essere precisi, ma una valutazione si può ricavare dalla valutazione della ricorrenza nel breve periodo dei terremoti cosiddetti di "grande intensità", vale a dire quelli che superano nella scala Richter i 5,5MW. Nel nostro paese negli ultimi 10 anni, dal 2002 ad oggi, gli episodi classificabili in questa categoria sono stati ben 6.

I terremoti di oggi, ma anche quello dello scorso 20 maggio. Entrambi erano stati preceduti da quello che può essere considerato una sorta di avvertimento: il terremoto con epicentro in provincia di Parma del 27 gennaio scorso che pur non causando vittime ebbe un'intensità di 5,5MW. Lo sciame sismico che si sta sviluppando in Emilia è già comparabile a quello che sconvolse l'Abruzzo nel 2009 e culminò nel devastante terremoto del 6 Aprile nella zona de L'Aquila e che provocò 308 morti.

Anche in quel caso soltanto due fenomeni superarono la soglia del 5,5MW. Andando ancora più indietro nel tempo rientrano nella categoria anche il terremoto del 26 ottobre 2006 il terremoto nell'Isola di Lipari e quello nel Mare della Sicilia settentrionale del 6 settembre 2002. Negli anni '90 soltanto in un caso le lancette dei sismografi registrarono scosse telluriche superiori vicine ai 6MW della scala Richter: il 26 settembre 1997 in Umbria e nelle Marche (11 morti e gravi danni al patrimonio artistico) e il 7 maggio 1998 in Basilicata (un morto).

fonte | Yahoo! Notizie

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