Chi stampa gli euro che abbiamo in tasca?

Venerdì, durante l’assemblea dei gruppi parlamentari del PdL al palazzo della Camera dei Deputati a Montecitorio, Silvio Berlusconi aveva lanciato una proposta che è stata molto ripresa e commentata, ovvero “che la Banca d’Italia stampi euro oppure stampi la nostra moneta”. La proposta si può leggere sul profilo Facebook ufficiale di Berlusconi, che la definisce “idea pazza”.

Il motivo principale per il quale non può essere presa sul serio è che le banche centrali dei paesi dell’Unione Europea, pur stampando effettivamente una certa quantità di banconote, non lo fanno in maniera autonoma. Al di là dell’uscita di Berlusconi, è l’occasione per vedere chi e come stampa le nostre banconote, quante ce ne sono in circolazione, e perché qualcuna di quelle che abbiamo in tasca potrebbe essere stata stampata nel Regno Unito (e come fare a riconoscerle).

Chi stampa gli euro
La Banca Centrale Europea decide la quantità delle banconote da stampare nella zona di circolazione dell’Euro, ma fisicamente la maggior parte delle banconote in circolazione vengono stampate dalle banche nazionali degli stati membri, o da stampatori privati autorizzati. Attualmente ci sono 17 stampatori che sono formalmente autorizzati a stampare le banconote, anche se soltanto 14 sono effettivi: chi potrebbe stampare ma non lo fa sono le banche centrali di tre paesi che fanno parte dell’UE ma non hanno la moneta unica, ovvero Regno Unito, Svezia e Danimarca.

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